La Banca Centrale Europea ha nuovamente espresso un parere negativo sul trasferimento delle riserve auree da Bankitalia alle casse dello Stato.

I problemi sono iniziati con il Ministro Romano Prodi, che, non solo per farci entrare nell’euro con Ciampi ha rivalutato la lira rispetto al marco di 600 lire, non solo ha spostato il debito italiano da banche extra europee a quelle tedesche, ed in questo modo, rivalutando la lira per entrare nell’euro ha regalato alla Germania ed alle sue banche centinaia di miliardi di euro, non solo ha quasi fatto raddoppiare il debito pubblico che era di duemila miliardi di lire che sono diventati duemila miliardi di euro, ma ha anche regalato alla BCE l’oro posseduto dall’Italia. Infatti… alla richiesta di questi giorni dell’Italia di spostare l’oro italiano dalla BCE al ministero del tesoro ecco cosa ci risponde l’euro tower.

La presidente della BCE, Christine Lagarde, che ha firmato la comunicazione ribadisce un principio cardine: qualsiasi trasferimento delle riserve, incluse quelle auree, dal bilancio di Bankitalia (che è stata privatizzata al 95% da Prodi e poi Letta) a quello dello Stato Italiano costituirebbe una violazione del divieto di finanziamento monetario, una regola fondamentale per preservare l’indipendenza della banca centrale europea.

Ora perché l’Italia vuole indietro l’oro italiano regalato da Prodi alle BCE?

Intanto bisogna dire che si tratta di 280 miliardi di euro in oro, e non sono pochi davvero.

Sui motivi possiamo solo fare delle ipotesi.

Che la richiesta di Giancarlo Giorgetti sia legata all’uscita dell’Italia dall’euro, quindi all’intenzione di usare la riserva aurea come garanzia di stabilità?

Che Giorgetti, ministro dell’economia e delle finanze del Governo Meloni, sia consapevole di non poter pagare le pensioni ne’ sostenere lo stato sociale del paese avendo raschiato il fondo senza far cadere il governo?

Che lo stesso Giorgetti voglia avere a disposizione dei fondi per rispettare le promesse pre-elettorali fino ad ora non rispettate della Meloni e far rieleggere la sua coalizione e governare ancora il paese?

Che Giorgetti non sappia come reperire risorse per l’imminente guerra europea contro la Russia e il servizio di leva obbligatorio che il Governo della Meloni sembrerebbe voler ripristinare?

Lo sapremo prossimamente.

Lo scontro con la banca privata BCE è aperto ma soprattutto è aperto lo scontro con gli italiani traditi dalle promesse dei governi di Prodi (“con l’euro vivremo tutti meglio”, “si lavorerà un giorno di meno”,… eccetera) fino ad arrivare al governo Meloni relativamente al mantenimento del servizio sanitario nazionale, all’aumento degli stipendi del pubblico impiego e delle pensioni.