Con il comunicato diffuso oggi – 30 dicembre 2025 – Tavolo NOAD e Comitati per il Ritiro di ogni autonomia differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei diritti ribadiscono il proprio NO alla riforma contro la Magistratura ed invitano al massimo impegno per la raccolta delle firme.
Preso atto dell’intenzione del Governo – manifestata più volte dal ministro della Giustizia e fatta propria dalla Presidente del Consiglio – di procedere al referendum costituzionale restringendo i tempi previsti, i Comitati ribadiscono la ferma opposizione alla c.d. riforma, il cui scopo (neppure tanto implicito) ė quello di “ridimensionare” la Magistratura.
Tale opposizione si sostanzia su una serie di elementi, di cui indichiamo quelli particolarmente significativi:
– duplicazione del CSM, relegandolo ad un ruolo meramente burocratico col conseguente depotenziamento del potere giurisdizionale rispetto agli altri poteri dello Stato;
– separazione del PM dagli organi giudicanti andando ad incidere sulla formazione e sulla cultura della giurisdizione con rischi facilmente rappresentabili: il PM diventerà l’organo dell’accusa, perdendo l’imparzialità che caratterizza la giurisdizione nel suo complesso, con riflessi negativi anche sul giudizio. Conseguenza ineluttabile sarà la sottoposizione del PM all’esecutivo;
– sorteggio secco per la determinazione della componente togata dei due CSM e dell’Alta Corte. Ciò significa che deciderà la sorte – e non il dibattito e l’elezione – la formazione di un organo costituzionale. Avanziamo una provocazione: perché non procedere nello stesso modo per la formazione delle Camere? Sorteggio tra cittadine/i iscritti nelle liste elettorali, INCENSURATI!
Non sono che alcuni dei motivi per non confermare la c.d. riforma.
I Comitati, pertanto, sostengono e sponsorizzano con forza la necessità di opporsi all’inaudita forzatura costituzionale, potenziando la raccolta-firme di recente promossa, diretta all’esercizio del diritto previsto dall’art. 138 Cost., che riconosce il popolo sovrano quale soggetto potenzialmente promotore di referendum (oppositivo per noi, nel caso concreto), al pari di una determinata percentuale di parlamentari e di cinque Consigli regionali. Rivendichiamo pertanto il tempo costituzionalmente garantito ed il rispetto delle nostre prerogative.
Infine, una valutazione legata alla nostra lotta contro l’autonomia differenziata: quella della magistratura sarebbe la prima delle tre riforme cardine del patto di governo ad essere attuata. L’autonomia differenziata arranca dopo la sentenza 192/24 Corte Cost. parzialmente demolitoria; il premierato rischia, tanto che è possibile venga aggirato con una riforma pessima della legge elettorale. Impedire tale attuazione rappresenterebbe il primo passo per scardinare il patto scellerato su cui si fonda l’alleanza di governo tra le 3 forze di maggioranza, ciascuna sponsor di una delle 3 iniziative eversive della Costituzione repubblicana, fondata sull’antifascismo.
I Comitati ribadiscono pertanto il proprio NO alla riforma contro la Magistratura ed invitano al massimo impegno per la raccolta delle firme.
No Autonomia differenziata
Comitato Nazionale per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata, l’uguaglianza dei diritti e l’unità della Repubblica

Raccolta di firme per il referendum confermativo del testo della legge costituzionale concernente “Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare” – Al 22/12/2025 sono state apposte 133.615 firme (26% del quroum – 500.000) richiedenti la consultazione sul quesito: Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare” approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 253 del 30 ottobre 2025, con la quale vengono modificati gli articoli 87 comma 10, 102 comma 1, 104, 105, 106 comma 3, 107 comma1 e 110 comma 1 della Costituzione ?












