L’osservatorio Mil€x sulle spese militari italiane esamina gli ultimi sette programmi di riarmo che il Ministero della Difesa ha trasmesso alle commissioni Difesa e Bilancio del Parlamento per un impegno di spesa pluriennale di 4,3 miliardi (di cui 1,2 miliardi nel prossimo triennio) che portano a 67 il totale dei programmi presentati da inizio legislatura per un impegno finanziario pluriennale di quasi 24 miliardi. Per la Marina ci sono ben 2,44 miliardi per l’ammodernamento delle fregate Fremm entrate in servizio solo pochi anni fa, 658 milioni per una modifica progettuale sui quattro nuovi sottomarini U212NFS ancora in costruzione e 361 milioni per l’ammodernamento di due sottomarini classe Todaro e due classe Sauro.
Altri 122 milioni per modificare la nuovissima portaerei Trieste (consegnata alla Marina solo un anno fa e appena entrata in servizio a fine ottobre) per consentirle di imbarcare i caccia F-35 a decollo verticale – cosa che si sapeva fin dall’inizio della sua costruzione nel 2018 – e 100 milioni per dotare le navi di radar jammer anti-droni prodotti da un consorzio britannico. Per l’Aeronautica ci sono 578 milioni per l’acquisizione di altri sei droni americani Reaper con relativi armamenti della Lockheed Martin. Per l’Esercito, infine, 158 milioni per l’acquisizione di robot ruotati Iveco e di mezzi speciali ‘all-terrain’ di produzione americana.
Approfondimento e tabella aggiornata di tutti i programmi di riarmo della XIX legislatura: https://www.milex.org/2025/12/










