“L’iperammortamento al 2033 per le imprese che investiranno nell’opera conferma i nostri dubbi”, ha commentato il vicepresidente della Camera in merito all’emendamento della manovra annunciato ieri dal ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti.
Sergio Costa ha dichiarato:
«Dire che si ‘appostano 780 milioni al 2033’ equivale a dire che c’è un rinvio sine die. Si cerca di attirare capitali privati con incentivi fiscali straordinari perché il piano economico non regge. È l’ennesima prova che il progetto è nei fatti irrealizzabile».
«Dopo le numerose violazioni normative che abbiamo denunciato, dalla direttiva Habitat alla Costituzione, dall’esclusione dell’Autorità di regolazione trasporti al mancato parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ora per trovare finanziatori si ricorre a uno strumento disperato».
«Mentre si promettono agevolazioni fiscali ai privati, rimane aperta la questione della penale da circa 1,5 miliardi di euro che lo Stato potrebbe dover pagare al consorzio. A questi si aggiungerebbero ora le mancate entrate fiscali derivanti dall’iperammortamento. Il conto lo pagheranno sempre i cittadini».
«Questo conferma quanto abbiamo sempre sostenuto: il Ponte sullo Stretto così come concepito non si farà».
«Invece di insistere su un’opera insostenibile dal punto di vista ambientale, normativo ed economico, il Governo dovrebbe investire quelle risorse nel potenziamento dei collegamenti già esistenti e nella manutenzione delle infrastrutture del Paese».
SERGIO COSTA – Nato a Napoli nel 1959, laureato in Scienze Agrarie, con un master in Diritto dell’ambiente, fino allo scioglimento del corpo (31 dicembre 2016) è stato Comandante regionale Campania del Corpo Forestale dello Stato impegnato nella lotta ecomafie nella Terra dei Fuochi e nelle indagini sulla discarica dei rifiuti nel Parco Nazionale del Vesuvio. Dal giugno 2018 al febbraio 2021 è stato Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Rientrato in servizio, è stato nominato consigliere del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri in materia forestale e ambientale per le profilature nazionali e internazionali. Nel 2022 è stato eletto deputato nelle liste M5S e nominato vicepresidente della Camera.