Le associazioni Assopacepalestina, A buon diritto, Attac Italia, Arci, Acli, Pax Christi, Un ponte per e Hala Abulebdeh, cittadina palestinese fuggita in Scozia dopo i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, rappresentata da un pool di legali italiani, hanno citato in giudizio il governo italiano. Il governo e Leonardo che ha appunto come azionista di maggioranza il Ministero dell’Economia e Finanze.
L’accusa che viene rivolta è che la vendita e la fornitura di armi a Israele da parte di quell’azienda armiera è in contrasto con le leggi italiane. Di fatto l’articolo 11 della Costituzione è stato completamente ignorato: “Israele sistematicamente usa la guerra come strumento di oppressione nei confronti di un popolo – quello palestinese – e come strumento di risoluzione delle controversie internazionali”.
E poi la legge 185/90 che “vieta l’esportazione di armamenti verso Stati le cui politiche confliggono con l’articolo 11 della Costituzione italiana o i cui governi siano responsabili di violazioni delle Convenzioni internazionali sui diritti umani”.
Una condanna farebbe definitivamente luce su questo commercio sciacallo e la sentenza proibirebbe ulteriori trasferimenti d’armi verso Israele. Non è poca cosa.
Toni Dell’Olio, Mosaico di Pace










