Un viaggio nel tempo, silenzioso e maestoso, che affonda le radici nelle profondità della Terra e nelle ere geologiche più remote. Al Parco Geologico di Coccaglio è arrivato un nuovo gigante di pietra: un imponente blocco di gneiss del Basamento Cristallino, vecchio di circa 300 milioni di anni, dal peso straordinario di 130 quintali. Una testimonianza tangibile dei movimenti tettonici che plasmarono il supercontinente Pangea e diedero vita, nei millenni successivi, alla complessa architettura geologica che ancora oggi osserviamo nelle Alpi e negli Appennini.

Questo affascinante frammento del passato si aggiunge a un percorso espositivo che è già riconosciuto come un’eccellenza della didattica geologica in provincia di Brescia. Un museo a cielo aperto, l’unico nel suo genere sul territorio, nato dalla tenacia e dalla visione del Gruppo Speleologico del Montorfano, che ha dato vita, insieme al Comune di Coccaglio e a una rete di volontari, cittadini, aziende locali e appassionati, a un luogo dove la scienza incontra la bellezza naturale. Un progetto costruito con passione e spirito di comunità, che continua a crescere grazie a un entusiasmo collettivo raro e prezioso.

Lo gneiss: la roccia che racconta la nascita delle montagne

Il nuovo blocco di gneiss è stato rinvenuto sulle colline moreniche sopra Iseo, durante i lavori per un vigneto. Il ritrovamento aveva subito attirato l’interesse degli speleologi, ma le dimensioni e il peso rendevano il trasporto impossibile. «Sono due anni che aspettavamo questo momento», racconta con soddisfazione Franco Di Prizio, presidente del gruppo speleo. La collaborazione dei proprietari del terreno, unita al supporto gratuito di alcune ditte locali per il dissotterramento, il terrazzamento e il trasporto, ha finalmente reso possibile l’impresa. Oggi il blocco è visibile nel Parco, posizionato accanto al diascisto del Maniva, pronto a essere inserito ufficialmente nel percorso didattico dopo la fase di pulizia.

Ma cos’è esattamente lo gneiss? «È una roccia metamorfica di alto grado, – spiega Di Prizio – formata nel cuore del nostro pianeta in condizioni estreme: circa 650 gradi di temperatura e una pressione titanica, generate durante la collisione tra la placca africana e quella euroasiatica. Questo processo ha trasformato antichi sedimenti ercinici, originatisi tra il Carbonifero e il Permiano, in rocce cristalline complesse e stratificate. Un’evoluzione durata milioni di anni, testimone della potenza inarrestabile della geodinamica terrestre».

Lo gneiss del Parco rappresenta quindi molto più di un semplice blocco roccioso: è una pagina scritta nella lingua della Terra, un documento che racconta la genesi delle montagne e le spinte primordiali che hanno modellato il paesaggio. Accanto ad altri reperti e campioni litologici, forma un itinerario che consente al visitatore di comprendere, passo dopo passo, l’invisibile forza del tempo geologico.

Nel Parco Geologico si possono osservare altre 18 rocce: micascisti del Maniva, la formazione di Collio, il conglomerato del Dosso dei Galli, le vulcaniti di Auccia, il verrucano lombardo, il servino, il carniola di Bovegno, la volpinite, il calcare di Angolo, il calcare di Esine, la dolomia principale, la corna, il calcare di Monte Domaro, il selcifero lombardo, la maiolica, la pietra di Sarnico, il granito (e tonalite) e infine il conglomerato del Monte Orfano.

Un museo a cielo aperto, libero e condiviso

A ingresso gratuito e aperto a tutti, il Parco Geologico di Coccaglio è oggi un punto di riferimento per la divulgazione scientifica. Da gennaio ha registrato migliaia di presenze, con numerose scolaresche coinvolte in attività didattiche e visite guidate curate dagli speleologi. Nei mesi scorsi si era già arricchito con nuovi reperti mineralogici e fossili provenienti dalla Bergamasca. Ora, con l’arrivo dello gneiss, si compone un nuovo tassello di una narrazione che unisce scienza, educazione e meraviglia.

In un’epoca in cui la consapevolezza ambientale diventa sempre più cruciale, il Parco rappresenta anche un presidio culturale e formativo: un luogo dove imparare a leggere il paesaggio, riconoscere i segni del passato, e soprattutto trasmettere alle nuove generazioni il valore della tutela del territorio e del patrimonio geologico. Un’eredità silenziosa, ma potente, che merita rispetto e protezione.

Per maggiori informazioni : https://www.facebook.com/gruppospeleomontorfano?locale=it_IT

Il parco è in via delle Calcine a Coccaglio (BS) ed è aperto dalle 8 alle 23.