Un’organizzazione per i diritti umani ha rivelato oggi che Ahmed Sbaai, un attivista politico saharawi detenuto, ha subito gravi complicazioni di salute dopo che l’amministrazione del carcere centrale di Kenitra, in Marocco, gli ha somministrato farmaci scaduti.

Sbaai è detenuto, insieme ad un gruppo di altri attivisti saharawi, dal novembre 2010, in quello che è noto come il caso dei “detenuti di Gdeim Izik”.

In una dichiarazione rilasciata a “Equipe Media”, la sorella dell’attivista ha affermato che suo fratello “soffre di malattie cardiache e respiratorie che si sono aggravate negli ultimi anni a causa delle torture, dei maltrattamenti e delle cattive condizioni di detenzione a cui è stato sottoposto”.

Ha aggiunto che “gli sono stati somministrati farmaci scaduti provenienti dall’infermeria della prigione, causandogli nuove e gravi complicazioni di salute che minacciano la sua vita”.

La sorella di Sbaai ha chiesto “ai governi del mondo libero e a tutte le organizzazioni e gli organismi internazionali di intervenire con urgenza per ottenere l’immediata liberazione di suo fratello e degli altri detenuti politici saharawi”.

La famiglia ha attribuito la piena responsabilità allo Stato marocchino e ai suoi funzionari per ciò che queste «persone innocenti» stanno subendo, secondo quanto descritto, a causa delle «politiche repressive dell’occupazione», avvertendo che la vita di suo fratello è in pericolo reale.


Traduzione dallo spagnolo di Thomas Schmid con l’ausilio di traduttore automatico.