Continuano gli incontri all’Unione operaia di Colonnata (Sesto Fiorentino) de “Il coraggio della pace”. E non è coraggioso il gesto della presenza qua, come viene sottolineato da Chiara Statello, coraggiosa è ad esempio Oggi la presenza della Flotilla, coraggiosi sono coraggiosi i gesti di disobbedienza civile, le azioni nonviolente Fuori da qua. Ieri la chiusura della giornata con Sbavagliamoci! ha segnato il passo disordinato agitato non-allineato di chi sta andando nella direzione della non neutralità, della non omertà, di un giornalismo che porta la verità e non interpreta i fatti sulla base di una lettura coloniale ed occidentale-centrica. Raniero La Valle fa appello al “non perdere la grinta”, nonostante la consapevolezza che “siamo in mano a dei criminali”, perché, prima di cambiare il Mondo, è necessario capirlo e chiederci dove ci collochiamo; dobbiamo metterci accanto alle vittime e le vittime di oggi sono i palestinesi di Gaza, è con loro che dobbiamo stare! Moni Ovadia parla di spietatezza di Israele Senza attenuare le responsabilità di uno Stato sionista, che ha agito da sempre come se ci fosse una “terra di nessuno”, una “terra abitata da selvaggi”, da poter occupare disumanizzando il popolo palestinese. Alfredo Maurizio Iacono fa appello alla non semplificazione della comunicazione e della lettura dei fatti: “dobbiamo avere la capacità di praticare la complessità come terreno di lotta!” Angelica Gatti, nel suo tenere insieme le voci presenti in questa quattro giorni: “producendo il pensiero, nascerà l’azione!” E sul pensiero Ginevra Bompiani sottolinea “la fine della cultura” e la cultura è il presupposto stesso per una diffusione di informazioni. Se vogliamo ritrovarci nella correttezza e nella coerenza, dobbiamo poter praticare il terreno del conoscere e insieme agire. E oggi si chiude la quattro giorni chiedendoci Che cosa fare, a livello di società civile e nelle traiettorie politiche che ci riguardano.