Si è conclusa con l’assemblea pubblica di sabato 27 al CAP di Genova la due giorni del meeting internazionale “I portuali non lavorano per la guerra”.

È stato illustrato il risultato dell’incontro del giorno precedente alla presenza di delegazioni provenienti da Francia, Grecia, Paesi Baschi, Cipro, Slovenia, Amburgo e di altri osservatori.

È stato condiviso un documento imperniato su una piattaforma di 4 punti:

– Stop al genocidio del popolo palestinese e l’occupazione israeliana

– Apertura immediata di corridoi umanitari

– Porti chiusi per le armi e aperti per la pace

– Stop a Rearm EU, che sottrae enormi risorse a servizi pubblici essenziali.

Il documento impegna le organizzazioni e lancia una giornata comune di lotte coordinate nei porti europei e mediterranei.

Nei prossimi giorni il documento sarà sottoposto al vaglio del rispettive organizzazioni, dopo di che diventerà pubblico ed effettivo.

Un grande risultato fino a poco tempo fa insperato, ma che può segnare un grande cambio di passo nella solidarietà e nella lotta internazionale.

Alla due giorni ha partecipato anche Jamal Jaffreh del sindacato palestinese PNFTU, che ha portato una grande testimonianza e incitato alle lotte.