Giunto alla VII edizione, il Festival della Nonviolenza e della Resistenza Civile si svolgerà a Torino dal 2 al 5 ottobre 2025 (con un’anteprima il 29 settembre e un evento finale il 10 ottobre) in diverse sedi e in collaborazione con l’edizione torinese dell’Eirenefest, Festival del libro per la pace e la nonviolenza. I temi saranno quindi affrontati attraverso la presentazione di libri recentemente pubblicati.

Da quando è nato, il Festival della Nonviolenza e della Resistenza Civile, si propone di dare voce a realtà di opposizione e di resistenza, di disobbedienza e di nonviolenza.

Gli sviluppi della guerra in Ucraina ci stanno portando a un punto di non ritorno: non siamo mai stati così vicini ad una guerra che travolgerebbe tutti.

A Gaza è in atto un genocidio, senza che nessuno stato o istituzione internazionale tenti di fermarlo.

Le drammatiche conseguenze dei cambiamenti climatici, pur devastando interi territori e mettendo in ginocchio le popolazioni colpite in modo sempre più ampio e frequente, non sono una priorità nell’azione dei governi.

In questo quadro di pericoloso aumento delle crisi globali, in un contesto di crescente delegittimazione delle istituzioni internazionali, sembra che nulla si muova.

Per fortuna, sui diversi fronti, sta crescendo dal basso una reazione forte e determinata, come la coraggiosa e storica iniziativa della Global Sumud Flottilla contro la morte per fame a Gaza, le azioni di boicottaggio contro la politica israeliana, il rifiuto di imbarcare armi in diversi porti, le grandi manifestazioni in tutto il mondo.

Anche contro il riarmo, il prevalere della legge del più forte, la logica della guerra come unica soluzione alla violazione del diritto internazionale, la società civile si sta mobilitando con iniziative nazionali ed internazionali, in un ricco calendario di appuntamenti.

Un’anteprima del Festival si è svolta lunedì 29 settembre, presso la sede della Camera del Lavoro, CGIL, in via Carlo Pedrotti 5, con la presentazione di una mostra fotografica organizzata dal Coordinamento A.Gi.Te. sulle presenze di pace in piazza Carignano da tre anni a questa parte. In esposizione dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle ore 19 fino al 31 ottobre 2025.

Giovedì 2 ottobre, presso la sala Poli del Centro Studi Sereno Regis in via Garibaldi 13, nella sessione Le parole per (non) dirlo, l’accento sarà posto sul linguaggio e su come la narrazione dominante stravolge o mistifica la realtà, e il tema sarà affrontato sia attraverso la presentazione di libri, sia con uno spettacolo della Compagnia teatrale L’Interezza non è il mio forte, una narrazione ironica, attraverso una relazione improbabile tra due personaggi molto diversi, che analizza la situazione attuale e come le parole usate possono nascondere la realtà e creare narrazioni che legittimano violenze e guerra.

In apertura della giornata saranno presentati i lavori della pittrice Barbara Visconti sui bambini di Gaza.

Venerdì 3 ottobre, presso l’Infopoint di Emergency, in corso Valdocco 3, si svolgerà un confronto tra gli autori di diversi libri sul tema della Pace necessaria; a seguire, presso la sala Poli, saranno proposti testi sul tema I cristiani, la pace e la nonviolenza e, alle 20,30, nella Casa Umanista in Lungo Dora Firenze 31, ci sarà la presentazione della Campagna per il disarmo nucleare del Medio Oriente.

Sabato 4 ottobre, in mattinata in sala Poli si parlerà di Migrazioni e agricolture globali; nel pomeriggio, presso la Casa Umanista si discuterà di Una storia delle lotte ambientaliste locali e globali, e, a seguire ancora in sala Poli, di Prospettive femminili nei percorsi educativi e nelle pratiche di ricerca.

Domenica 5 ottobre, alla Casa Umanista sarà presentato un libro sull’educazione alla nonviolenza nelle pratiche scolastiche.

Venerdì 10 ottobre, infine, a Rivalta di Torino, in via Roma 9, presso la sede di Binaria del Gruppo Abele, sarà presentato un libro sull’esperienza di un’obiezione di coscienza, cui seguirà uno spettacolo con la cantastorie Filo Sottile.

Anche in questa edizione il Festival è frutto della collaborazione costante di una quindicina di associazioni, anche a carattere nazionale e reti presenti sul territorio.