È iniziato ieri sera il presidio permanente per la Palestina di Palermo, che si svolgerà nel porticciolo turistico della Cala almeno fino al 28 agosto, ma che ci si augura di proseguire spostandolo nei diversi quartieri della città, specie in quelli più popolari, e davanti alle sedi istituzionali.

Il suo scopo è innanzi tutto quello di sensibilizzare le persone sul genocidio del popolo palestinese e sulle complicità degli Stati occidentali, sulle possibilità di boicottaggio dei prodotti legati in vario modo a Israele e sulla diffusione della verità contro le narrazioni artate dei media.

Gli organizzatori, seguendo il modello di altre città come Milano e Bologna, lo hanno pensato come un’assemblea spontanea, nata dal basso, senza intestazioni di partiti o sindacati, ma neppure di associazioni, anche se tra bandiere e cartelli, in mezzo a volti nuovi di giovani e anziani, italiani e stranieri, ieri si riconoscevano tante facce dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole, dell’assemblea No Guerra, del collettivo universitario Scirocco (quello dell’acampada, per intenderci), della Rete Solidale per la Palestina, del movimento nonviolento e altri ancora. Ma ciascuno è intervenuto a titolo personale.

Ieri sera si è tenuta anche un’assemblea (eravamo diverse decine), che si ripeterà nel penultimo giorno per coordinare il prosieguo dei lavori, articolata in due spazi di discussione: a) quali strategie comunicative adottare per essere più efficaci, b) quali altre iniziative intraprendere accanto al presidio.

Le proposte hanno ricalcato quanto già fatto in precedenti manifestazioni e in diverse città: fare rumore, parlare in strada con la gente, creare flash mob e momenti di bellezza, di musica e poesia, ma si è insistito soprattutto sulla necessità della controinformazione, a partire dalle scuole, di fare rete e coordinarsi per non disperdersi, e sull’urgenza di raggiungere i quartieri dove poco ci si cura di quanto accade all’estero o della Storia con la esse maiuscola.

Qualcuno ha proposto anche un digiuno e/o una petizione al Presidente della Repubblica da far firmare con tavolini e banchetti, come occasione per tessere un dialogo.

Intanto a staffetta ci si rivedrà ogni sera fino al 28, e in particolare il 24 interverrà il presidio mensile delle donne per la pace.

il manifesto
le bandiere
i cartelli
gli organizzatori
boycot Israel
dal fiume al mare
Stato palestinese
assemblea primo gruppo
assemblea secondo gruppo
plenaria
le proposte
è scesa la sera