Martedì 17 giugno, nella parrocchia dei Santi Giovanni e Paolo in Piazza Ottocalli a Napoli, è stata inaugurata una nuova Sala d’ascolto all’interno della Casa della Pace, Don Tonino Bello. Un piccolo spazio, ma carico di significato: un luogo dove le parole possono trovare ascolto, le relazioni protezione, e la dignità una seconda possibilità.

La Casa della Pace nasce nel 2022 per volontà dell’Arcivescovo di Napoli, grazie all’impegno di don Salvatore Melluso e della comunità parrocchiale. In essa trovano accoglienza mamme e bambini rifugiati di guerra, che gestiscono la casa in modo condiviso, come una vera famiglia. Al suo interno si svolgono attività quotidiane di sostegno reciproco, oltre a una costante distribuzione alimentare che raggiunge circa 180 famiglie del quartiere.

In questo contesto, si inserisce oggi la nuova Sala d’ascolto: un ambiente arredato e attrezzato per accogliere colloqui con psicologhe, medici, mediatori, ma anche familiari, amici e, in alcuni casi, mariti o padri, che non possono accedere agli spazi interni della casa. Uno spazio pensato per proteggere, ma anche per ricucire.

Il progetto nasce da un gesto privato trasformato in bene comune. Gabriella Giglio, figlia di Enzo e Lia Giglio, in occasione del suo trentesimo anniversario di matrimonio con il marito Paolo, decide di devolvere i regali ricevuti a una causa concreta. È durante un incontro al vescovato che Gabriella e Paolo incontrano Gennaro Pagano, vicino al lavoro di don Mimmo Battaglia e profondo conoscitore di don Salvatore Melluso. Da quell’incontro nasce una visione condivisa che si fa realtà.

Attorno alla sala si è mobilitata una vera e propria gara di solidarietà, fatta di offerte spontanee, aiuti volontari e lavori a costo zero. Hanno contribuito avvocati, professionisti, volontari, in particolare l’architetta Betti Azzi, insieme a sponsor che hanno permesso di ristrutturare anche altre due sale, restituendole alla vita della comunità.

La serata inaugurale, conclusasi con un vin d’honneur offerto da Pintauro, ha visto la partecipazione attiva di molte realtà solidali: Tartarone costruzioni, Arrichiello Ciro-La Casa non a caso, Riccio Arreda, Fumigat, L’Ariete, Architecture & Design Laboratory.

La riqualificazione di un sito fatiscente, un fiore nato da una roccia. Un esempio virtuoso di ciò che la solidarietà, l’unione e la forza dell’amore possono realizzare.

Questa sala non è un traguardo, ma un passaggio. La Casa della Pace, nata nel 2022, alla quale nel tempo si è aggiunto un nuovo tassello, può essere letta come un sentiero che si allunga, un campo dove si seminano alberi destinati a crescere. Un percorso che guarda avanti, per accogliere ancora, per aiutare meglio.

E tutto comincia da un incontro. Come quello tra Gabriella e padre Salvatore, nato da una conversazione semplice, fatta di ascolto e fiducia reciproca. A volte basta questo: una parola accolta nel momento giusto, perché da lì nasca qualcosa che resta, che cura, che unisce.