Lunedì 27 maggio 2025 hanno avuto luogo lo sciopero e la manifestazione delle lavoratrici e lavoratori del settore socio-sanitario-assistenziale-educativo privato di Torino, con un corteo che è terminato sotto il Palazzo della Regione Piemonte.
Conf Cooperative aveva originariamente indetto per il 27 maggio una manifestazione contro il non aggiornamento delle tariffe dei servizi. Legacoop a 10 giorni dal 27 non ha dato la sua adesione.
Dopo il forfait di Legacoop, Conf Cooperative annulla la manifestazione, anche perché la Regione ha stanziato nel frattempo 18 milioni.
Ritenendo che comunque lo stanziamento della Regione sia insufficiente per garantire la sostenibilità economica dei servizi del settore, la CUB ha comunque indetto lo sciopero, in modo da permettere ai lavoratori di partecipare.
Si chiedevano essenzialmente: a) drastici aumenti salariali per la lotta contro la povertà di chi lavora; b) la fine dei bassi minutaggi assistenziali che, in tutti i tipi di servizio, significano poco personale per troppi utenti e pazienti, rimarcando l’indisponibilita ad aumentare i carichi di lavoro per accordi a ribasso con la Regione Piemonte.
Hanno partecipato complessivamente circa 300 lavoratori del sociale. Un record per il comparto.
Presenti numerose e diverse le realtà del sociale che sono intervenute portando i propri piani vertenziali specifici.
Le lavoratrici dell’Ospedale di Settimo Torinese, che è stato recentemente acquistato dalla ASL TO4 rivendicano di essere assunte e non restare in appalto.
Le lavoratrici del Servizio Boa per i “senza fissa dimora” rivendicano il giusto contratto, invece dell’attuale inquadramento al livello delle addette pulizia, che le tiene sotto la soglia di povertà.
Il personale delle RSA ha avviato una campagna di raccolta firme per chiedere i buoni pasto per tutte e tutti, mentre il personale educativo, oltre agli aumenti contrattuali, rivendica una maggiore qualità dei servizi e l’internalizzazione nelle strutture pubbliche.
Presente il gruppo Educatori e Oss auto-organizzati di Torino e Provincia, per ribadire che i lavoratori hanno il diritto di sedersi ai tavoli con Enti e Centrali Cooperative per l’organizzazione dei servizi. I lavoratori ribadiscono di non voler più accettare di compensare il definanziamento in atto, aumentando il carico di lavoro. Rifiutano inoltre la strisciante privatizzazione, che va ad intaccare la qualità di servizi che devono rimanere pubblici, sia come titolarità sia come logica gestionale.
Nel pomeriggio tali argomenti sono stati ripetuti direttamente in un incontro in Regione con gli assessori alla Sanità e al Welfare.
La giornata di protesta è proseguita nel tardo pomeriggio al Cecchi Point con un’assemblea pubblica ed un aperitivo di autofinanziamento a sostegno dei lavoratori e lavoratrice del gruppo BOA in sciopero da 2 giorni (vedi volantino nelle immagini allegate).
Numerose le idee e le proposte emerse, molta la solidarietà portata al gruppo BOA da esponenti di diverse realtà del sociale, in lotta per vedere riconosciuti i propri diritti.
Complessivamente, secondo gli organizzatori, “una importante giornata di lotta che ha visto unirsi lavoratrici e lavoratori di diversi settori, in vista di una vertenza che continua, a partire dall’incontro generale che si svolgerà il 17 giugno per discutere e concordare le prossime iniziative unitarie”.











