Rilanciamo questa importante presa di posizione odierna di un insieme di organismi sindacali indipendenti dell’Iran affinchè ci si mobiliti in tutto il mondo per la cessazione immediata della guerra all’Iran scatenata dagli Stati Uniti e da Israele, con la totale complicità e copertura dei paesi europei. La denuncia di questi organismi di lavoratori, che nulla si aspetta se non morte e distruzione dall’imperialismo occidentale, nulla concede, però, alla natura e al carattere “repressivo, interventista, guerrafondaio e antioperaio” della Repubblica Islamica – con il quale sarà il “popolo iraniano” a dover fare i conti. Ecco di seguito il testo:

Dichiarazione di un insieme di organizzazioni iraniane indipendenti, che si oppongono alla guerra e alle politiche guerrafondaie

Date le attuali condizioni instabili e pericolose in Iran e in tutta la regione, le organizzazioni firmatarie di questo appello ritengono necessario adottare una posizione collettiva.

I lavoratori iraniani – operai, insegnanti, infermieri, pensionati e altri lavoratori dipendenti – non hanno mai tratto benefici dalla guerra, dalla militarizzazione, dai bombardamenti aerei o dalle politiche di dominio e sfruttamento, e non ne beneficeranno mai.

Gli attacchi militari di Israele, compresi i bombardamenti di centinaia di obiettivi in ​​varie parti dell’Iran, da infrastrutture chiave e siti industriali a raffinerie e quartieri residenziali, fanno parte di un aggressivo piano di guerra. Il prezzo di tutto questo lo paga la gente comune, in particolare la classe operaia, con perdite di vite umane, dei propri mezzi di sussistenza e l’insicurezza quotidiana.

Le affermazioni di Israele di non nutrire alcuna animosità nei confronti del popolo iraniano sono palesi falsità, propaganda politica. Appena ieri, il ministro della Difesa israeliano ha minacciato di “bruciare Teheran”. Le ripetute minacce di Trump e di altri funzionari statunitensi, insieme al pieno appoggio delle potenze occidentali a tali azioni, non hanno fatto altro che aumentare ulteriormente le tensioni e la distruzione nella regione.

I governi di Israele e degli Stati Uniti sono i principali responsabili del genocidio in corso a Gaza e di innumerevoli altre atrocità in tutta la regione e nel mondo. Organismi internazionali come le Nazioni Unite, che si atteggiano a missionari di pace pur rimanendo in silenzio di fronte a questi crimini, sono complici del sistema globale di dominio. L’ordine mondiale capitalista – con la sua logica basata sul profitto e i suoi centri di potere imperialisti – è alla radice della guerra, della catastrofe umanitaria e del collasso ecologico.

La classe operaia iraniana non solo non trae alcun vantaggio dalla guerra, ma ne subisce direttamente le conseguenze. Le sanzioni continue, gli ingenti stanziamenti per le spese militari e la soppressione delle libertà, non faranno altro che aggravare la povertà, intensificare la repressione e causare maggiore fame, morte e sfollamento per milioni di persone.

Noi, come organizzazioni indipendenti di lavoratori e di base in Iran, non ci illudiamo certo che gli Stati Uniti o Israele intendano portarci libertà, uguaglianza o giustizia, così come non ci illudiamo sulla natura repressiva, interventista, guerrafondaia e antioperaia della Repubblica Islamica.

Per decenni, i lavoratori iraniani e gli oppressi hanno pagato un prezzo pesante – carcere, tortura, esecuzioni, licenziamenti, minacce e aggressioni – per aver rivendicato i propri diritti fondamentali e una vita dignitosa. Ci vengono ancora negati i diritti fondamentali di organizzarci, di riunirci e di parlare liberamente. Gli operai e le masse lavoratrici dell’Iran sono giustamente infuriati con, e estranei rispetto a un regime che ha accumulato immense ricchezze in quattro decenni, imponendo uno stato di perenne insicurezza e espropriazione – e dalla classe capitalista che questo regime protegge. Tutti i responsabili della repressione e dell’assassinio di lavoratori, donne, giovani e oppressi in Iran devono essere processati dal popolo stesso.

La nostra lotta è una lotta sociale e di classe, radicata nella nostra forza, e prosegue la traiettoria delle recenti rivolte popolari, da “Pane, Lavoro, Libertà” a “Donna, Vita, Libertà”. È una lotta che si allinea con la classe operaia internazionale e con tutte le forze impegnate per la giustizia, la libertà e l’uguaglianza.

La continuazione dell’attuale percorso di guerra non porterà altro che ulteriore distruzione, danni irreversibili all’ambiente e nuove tragedie umane. La classe operaia iraniana e la maggioranza emarginata del Paese – così come i popoli oppressi di altri Paesi della regione – sono le principali vittime di questa realtà.

Invitiamo tutti i sindacati, le organizzazioni per i diritti umani, i movimenti contro la guerra, gli attivisti ambientalisti, e le forze che cercano la pace in tutto il mondo a levare una voce unita per chiedere la fine immediata della guerra, dei bombardamenti, del massacro di persone innocenti e della devastazione ambientale. Chiediamo loro di essere solidali con le lotte del popolo iraniano e degli altri popoli della regione per porre fine al genocidio, al militarismo e alla repressione autoritaria.

I popoli del Medio Oriente hanno urgente bisogno di porre fine alle catastrofiche lotte di potere tra forze regionali e globali e di instaurare una pace duratura, fondata sull’organizzazione dal basso, sulla partecipazione di massa e sull’autodeterminazione democratica.

No alla guerra — No alle politiche guerrafondaie
Il cessate il fuoco immediato è la nostra richiesta urgente.

 

https://socialistmiddleeast.com/statement-from-a-collective-of-independent-iranian-organizations-opposing-war-and-warmongering-policies