Il movimento BRUCIAMO TUTTO ha compiuto un’azione di resistenza civile nonviolenta. Alle ore 9.45 quattro attivistᴈ si sono recatᴈ presso l’ingresso del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Una di loro ha srotolato uno striscione che riportava il nome della campagna “un Reddito per USCIRNE”, e ha dichiarato l’inizio e l’intento dell’azione nonviolenta. Le altre due persone, nel frattempo, hanno buttato in terra una grande quantità di finte banconote da 0 euro di colore lilla. Subito dopo aver buttato le finte banconote una delle persone ha srotolato uno striscione con la scritta “6489 domande. Solo 2772 accolte. Le altre?”. Alle ore 10.19 sono arrivate le forze dell’ordine e hanno identificato lᴈ attivistᴈ che sono state denunciate e trattenute in loco
Alessandra durante l’azione ha dichiarato: “Siamo Bruciamo Tutto e oggi siamo in azione per denunciare l’insufficienza dei fondi per il Reddito di Libertà. Questa è una misura che potrebbe salvare le vite delle persone che subiscono violenza domestica ma, come simboleggiano queste banconote da 0 euro, non funziona abbastanza bene. Più della metà delle persone che hanno fatto domanda dall’entrata in vigore della misura non ha ricevuto il contributo per mancanza di fondi. Siamo qui perché questa situazione non resti nascosta.”
Non ci sono abbastanza fondi per garantire il Reddito di Libertà a tutte le persone che lo richiedono. Dalla sua attivazione a maggio 2024, solo il 42 % delle domande pervenute è stato accolto, nonostante tutte fossero idonee. Questo avviene perché non ci sono abbastanza fondi per garantire la copertura di tutte le richieste. Questo problema, però, non può essere trascurato: le persone che richiedono il Reddito di Libertà sono in pericolo di vita. Dei fondi, seppur pochi, potrebbero essere un primo passo su una via di uscita da una situazione di violenza domestica e di potenziale rischio per la loro vita.
L’azione è stata svolta davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze per portare in luce questo, fra i tanti problemi del Reddito nella sua forma attuale. Le banconote da 0 euro simboleggiano tutti i soldi che non vengono dati alle persone richiedenti. Le catene, invece, simboleggiano quanto queste persone siano ancora legate alle Istituzioni per potersi salvare la vita. In Italia, infatti, ci sono stati da gennaio 2025 già 24 femminicidi accertati; di questi 21 sono stati commessi da mariti, ex mariti, compagni, ex compagni, o figli delle vittime. Questo dimostra ampiamente che la maggior parte dei femminicidi sono la punta dell’iceberg di rapporti violenti con persone strette, vicine, famigliari. Quanti di questi femminicidi avrebbero potuto essere evitati con un Reddito di Libertà dal funzionamento ed efficacia migliori?
BRUCIAMO TUTTO è un movimento transfemminista di liberazione. Nasce dalla necessità di porre fine a un sistema patriarcale, che opprime, molesta, stupra e uccide le donne, le persone socializzate come donne e le identità queer. Il governo è inerme di fronte alla gravità della violenza che dilaga ogni giorno nel nostro Paese. Ma questa è soltanto la punta dell’iceberg di un problema molto più grande: lo Stato, e spesso anche gran parte della società, non vogliono riconoscere il bisogno di una profonda trasformazione culturale, che dovrebbe iniziare dall’istruzione e continuare con provvedimenti legislativi per assicurare a persone di qualunque identità di genere il diritto a una vita libera e sicura.
un Reddito per USCIRNE– La nostra richiesta riguarda un miglioramento del già esistente Reddito di Libertà: un contributo di euro 500 pro capite su base mensile per un massimo di 12 mesi alle donne che si trovano in situazioni di violenza domestica, e che sono seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali. Questo contributo dovrebbe consentire e permettere l’autonomia e la fuoriuscita dalla violenza. In realtà però non funziona come dovrebbe.
La nostra richiesta, appoggiata anche da altre realtà che fanno parte della Rete per il Reddito, è che il Reddito di Libertà sia più coerente con i bisogni delle persone che vogliono uscire dalla spirale della violenza. Noi come Bruciamo Tutto utilizziamo la resistenza civile nonviolenta per ottenere questa richiesta e per una profonda trasformazione culturale che abbatta ogni tipo di dominio sui vari livelli di intersezionalità. Non ci fermeremo nemmeno di fronte alle conseguenze legali in cui incorreremo a seguito di questa scelta. L’invito a unirsi alla Rete è sempre aperto a tutte le realtà transfemministe, queer e di resistenza che credano nell’importanza di questa richiesta.










