Molto bella, partecipata, diffusa e importante la manifestazione che si è svolta ieri sera a Milano e contemporaneamente in parecchie altre città europee, per dire NO al Business As Usual con Israele.
“Sospendete l’accordo di associazione UE-Israele! Smettete di armare Israele!” questa la richiesta di un buon numero di cittadin3 israelian3 che in orari diversi si sono auto-convocat3 con sit-in più o meno numerosi nelle seguenti città, su iniziativa di vari gruppi come “Israelis for Peace” e “Israeli Citizens for International Pressure”:
– Barcellona, davanti alla sede dell’Unione Europea;
– Strasburgo, davanti al Parlamento Europeo;
– Bruxelles, Berlino, Parigi, Copenhagen, di fronte alle sedi dei rispettivi Ministeri degli Esteri;
– Londra, di fronte alla sede del Commonwealth;
e inoltre Amsterdam, Lisbona, Cambridge, Madrid, Francoforte, oltre che appunto a Milano, accanto alla Prefettura di Corso Monforte.


La piazza milanese era organizzato dall’ Associazione Mai Indifferenti insieme a LEA (Laboratorio Ebraico Antirazzista) e questo è il comunicato che pubblichiamo quasi integralmente:
“Come cittadine e cittadini che vivono in Europa, osserviamo con il cuore spezzato e rabbia infinita come l’esercito israeliano stia perpetrando una distruzione senza precedenti sulla striscia di Gaza e sul suo popolo, come il nostro governo stia commettendo un genocidio finalizzato alla distruzione della collettività palestinese e come la società israeliana si stia deteriorando nel fascismo e nelle disumanizzazione diffusa.
Vogliamo esprimere riconoscenza e gratitudine agli israeliani e israeliane che si oppongono a tutto questo in Israele: coloro che manifestano per le strade contro l’occupazione, il genocidio e l’apartheid, che espongono nelle piazze e presso le basi militari le foto dei bambini e bambine uccisi a Gaza, che accompagnano le comunità palestinesi sotto attacco e a rischio di espulsione in Cisgiordania, che si rifiutano di arruolarsi in un esercito che compie crimini contro l’umanità, che non taccione e continuano a denunciare le ingiustizie e gli orrori.
Vorremmo che fossero in grado di impedire al governo criminale di attuare i suoi piani razzisti, crudeli ed estremisti. Purtroppo non è così. Non possiamo aspettare che la società israeliana si risvegli. Ogni giorno vengono uccisi, feriti e resi orfani altri bambini e bambine, E ogni bambino o bambina è un mondo intero.
(…) Sollecitiamo i governi, le istituzioni e la società civile europei ad agire! Le parole di preoccupazione non bastano. Quando il diritto internazionale viene violato così apertamente, quando intere comunità vengono sistematicamente bombardate, sfollate e affamate, dobbiamo rispondere con un’azione di principio.
All’Italia chiediamo di aggiungersi ai paesi che chiedono la sospensione dell’accordo di associazione con Israele in base all’articolo 2, che sancisce i diritti umani e i valori democratici. Inoltre, chiediamo di bloccare il rinnovo automatico del Memorandum d’Intesa per la collaborazione militare tra Italia e Israele previsto l’8 Giugno. I paesi europeo devono fermare tutte le esportazioni di armi verso Israele, che vengono utilizzate per crimini contro l’umanità.
Protestiamo per l’immediata cessazione di ogni forma di violazione di diritti umani, e per difendere la possibilità di un futuro basato sull’uguaglianza e la dignità per tutte e tutti!”.



Molto significativa la testimonianza di un giovane refusenik, il diciottenne Iddo Elam di Tel Aviv, che è stata letta durante il presidio: come altri giovani refusenik affiliati alla rete Mesarvot, ha scontato un periodo di prigione per essersi rifiutato di prestare servizio nell’esercito “perché non volevo prendere parte al genocidio in corso a Gaza (…) La bugia che il nostro governo ci racconta, è che siamo circondati da nemici e che quindi dovremo continuare a combattere per sempre. Noi non accettiamo questo futuro! Non vogliamo che la prossima generazione di israeliani viva nel timore dei razzi e degli attacchi terroristici e che non venga mandata a uccidere in nome della sicurezza nazionale.
(…) Come attivista della Gioventù Comunista di Israele, un movimento ebraico-palestinese, lavoro quotidianamente con i cittadini palestinesi. Organizziamo i giovani israeliani contro la guerra, l’occupazione e l’apartheid. Quando mi sono rifiutato di prestare servizio militare, le prime persone che mi sono state accanto sono stati i miei compagni palestinesi. E’ questa la mia testimonianza per il futuro. Un futuro in cui noi, ebrei e palestinesi, vivremo in pace e sulla terra tra il fiume e il mare.

Iddo Elam (foto da https://vicdaniret.org/)
Chiedo all’UE e ai governi europei di smettere di trattare il governo israeliano come un governo qualsiasi. Il mio governo sta commettendo un genocidio! Il ruolo dei leader mondiali e dell’UE è fare pressione su Netanyahu affinché fermi questa guerra ADESSO. L’Europa deve smettere di armare Israele perché il sangue degli innocenti versato, macchia anche le loro mani. (…) Grazie per aver protestato in tutta Europa! Io e molti altri come me, da Israele, siamo al vostro fianco in questa lotta comune contro il genocidio e per la pace e la coesistenza.”










