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Il 15 maggio è la Giornata internazionale dell’obiezione di coscienza al servizio militare. Diverse organizzazioni in tutto il mondo stanno organizzando iniziative per sostenere questo diritto umano e per essere solidali con coloro che si rifiutano di uccidere e di impegnarsi nelle guerre e che per questo motivo sono perseguitati, criminalizzati e incarcerati.
Le organizzazioni sottoscritte – attive anche a livello europeo – rivolgono un appello specifico alle istituzioni europee e agli Stati membri affinché proteggano e diano piena attuazione al diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare, insito nell’art. 18 della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e nell’art. 18 del Patto internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR) sul diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione.
Questo diritto è sancito anche in numerose altre convenzioni internazionali e regionali sui diritti umani.
A livello europeo ricordiamo, ad esempio:
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l’art. 9 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali;
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l’art. 10 della Carta dell’Unione Europea;
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la Raccomandazione n. R (87) 8 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa1;
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la Raccomandazione 1518 dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa2;
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la Risoluzione De Gucht del Parlamento europeo3;
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le sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo secondo cui il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare è tutelato dall’articolo 9 della CEDU4.
Chiediamo all’Europa di dare piena attuazione a questo diritto umano e di proteggere coloro che si oppongono al servizio militare nel proprio Paese e che, a causa delle persecuzioni, cercano protezione nei Paesi europei.
Il 16 febbraio 2023, nella risoluzione “Un anno di invasione e guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina”, il Parlamento dell’UE ha chiesto agli Stati membri di fornire protezione agli obiettori di coscienza e ai disertori che fuggono dalla Bielorussia, dalla Russia e dall’Ucraina occupata.5 Tuttavia, questo non è garantito nella maggior parte degli Stati membri.
L’Europa ha sperimentato le atrocità della guerra e dovrebbe prendere una posizione chiara per proteggere coloro che si oppongono alla guerra e lavorano senza sforzo per la pace, per fermare qualsiasi guerra.
Ricordiamo anche la campagna in corso #ObjectWarCampaign che chiede la protezione di tutti coloro che si rifiutano di impegnarsi nella guerra – in particolare in Russia, Bielorussia e Ucraina e l’iniziativa globale #RefuseWar per sostenere la pace e rifiutare la guerra ovunque.
In occasione della Giornata internazionale del 15 maggio di quest’anno, stiamo lanciando un’iniziativa sui social media incentrata sull’Europa per informare e sensibilizzare sul diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare.
Abbiamo preparato post e materiali grafici con testimonianze di obiettori di coscienza al servizio militare provenienti da diversi Paesi come Israele, Russia, Turchia… [kit per i social media disponibile qui].
Invitiamo singoli e gruppi a partecipare e a difendere il diritto di rifiutarsi di uccidere!
Connection e.V. – connection-ev.org
Ufficio Europeo per l’Obiezione di Coscienza – www.ebco-beoc.org
Pax Christi International – www.paxchristi.net
Quaker Council for European Affairs (Consiglio quacchero per gli affari europei) – www.qcea.org Un ponte per – www.unponteper.org
War Resisters International – www.wri-irg.org
1 Council of Europe, Committee of Ministers, Recommendation No. R(87)8, 9 April 1987, para. 8. https://www.refworld.org/legal/resolution/coeministers/1987/en/88968
2 Council of Europe, Parliamentary Assembly, Recommendation 1518 (2001), para. 5.1. ttps://assembly.coe.int/nw/xml/XRef/Xref-XML2HTML-EN.asp?fileid=16909&lang=en
3 European Parliament, Resolution on respect for human rights in the European Community (annual report of the European Parliament), (Α3-0025/93), 11 March 1993, as it has been published in the Official Journal of the European Communities C 115, on 26 of April 1993, para. 49 (p. 183).
4 European Court of Human Rights Grand Chamber Bayatyan v Armenia, application no. 23459/03 (20 July 2011).