Una folla intergenerazionale ha dato l’ultimo saluto, nella Casa del Popolo di Messina, a Santino Bonfiglio, protagonista di oltre mezzo secolo di lotte siciliane, dal Sessantotto alle mobilitazioni contro il Ponte, dal pacifismo all’antimafia sociale. Insegnante di Lettere in pensione, Bonfiglio si è spento in questi giorni, all’età di 80 anni, nella sua città.

La sua prima manifestazione? Nel lontano 1960, ai tempi della repressione del governo Tambroni. La sua ultima manifestazione? In piazza con il movimento “No Ponte”. In un appassionato percorso politico durato 65 anni, Santino Bonfiglio si è sempre impegnato per l’unità della sinistra antagonista e per l’unità delle lotte.

Dopo l’iniziale adesione alla corrente lombardiana di sinistra del Partito Socialista Italiano, ha aderito al Psiulp, al Pdup, all’area del Manifesto, a Democrazia Proletaria, per poi concludere il suo ultimo trentennio con Rifondazione Comunista.

Dal 2013 al 2018, il professore Bonfiglio è stato eletto consigliere di circoscrizione a sostegno del sindaco “No Ponte” Renato Accorinti, mentre nelle ultime elezioni messinesi si è schierato con il volto storico della sinistra indipendentista Gino Sturniolo (appoggiato, tra gli altri, da “Antudo”, “Azione Civile” di Antonio Ingroia, “Messina Comune”, PCI, Potere al Popolo e Rifondazione Comunista).

Santino Bonfiglio era anche componente del direttivo provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, che lo ha ricordato con queste parole: “La sua è stata una presenza solida e appassionata in tutti i movimenti di lotta che si sono sviluppati nel territorio peloritano, dalle vertenze operaie degli anni ’60 e ‘70, alla lotta per la pace fino alle mobilitazioni contro il ponte sullo Stretto. Non solo la sinistra, ma tutta la città di Messina ha con lui un debito di riconoscenza, perché ha offerto per molto più di mezzo secolo un rigoroso modello di coerenza con i propri ideali. Quella di Santino Bonfiglio è una perdita enorme, ma anche un lascito esemplare per tutti quelli che hanno camminato insieme a lui, e sono moltissimi”.

Non poteva mancare il ricordo accorato del movimento “No Ponte”: “Santino è stato una presenza fondamentale nel movimento no ponte fin dall’inizio, dalle prime assemblee, dai primi cortei. Di tutti noi, è stato quello che di più ha incarnato la militanza no ponte. C’era sempre. Anche quando lo facevamo arrabbiare. La volta dopo era nuovamente lì, in assemblea o in piazza. Con lui presente il ponte non è stato costruito e non sarebbe stato costruito. Sarebbe difficile oggi ringraziarlo per tutto l’impegno che ha messo in questa battaglia. Forse l’unico modo per farlo sarà impegnarsi ancora di più. Sarebbe difficile per noi immaginare una manifestazione senza di lui. Per questo gli riserveremo sempre un posto in testa al corteo”.

La segreteria regionale di Rifondazione Comunista ha evidenziato il ruolo del professore Bonfiglio all’interno e all’esterno del partito: “Era una persona generosa che ha dedicato la propria vita alla lotta per i più alti ideali di fratellanza e giustizia sociale e per rendere il mondo un posto più bello e vivibile. Santino è stato infatti protagonista delle lotte per la pace, contro le guerre e la militarizzazione della Sicilia, contro lo scempio del Ponte sullo Stretto di Messina, contro quei poteri affaristico mafiosi che saccheggiano e spogliano la nostra terra. Da ultimo, tante volte ci siamo incontrati alla Casa del Popolo di Messina, per condividere momenti di approfondimento politico e culturale, ma anche di piacevole convivialità e allegria. Momenti che non dimenticheremo”.

Il “Circolo Peppino Impastato” e la segreteria messinese di Rifondazione Comunista hanno ricordato il suo impegno per i giovani: “Santino ha sempre avuto una grandissima capacità di stare in mezzo ai giovani e di essere accettato da questi come uno di loro, riconosciuto come un compagno di strada prima ancora che come un maestro. Grazie anche a questa sua naturale capacità, dovuta probabilmente ad essere rimasto in qualche modo un eterno ragazzo, sia pure carico dell’esperienza di tanti anni di lotte, ha dato un contributo importante all’apertura e alla vita di spazi di socialità in città, come la Casa rossa prima e la Casa del popolo adesso. Questi luoghi sono diventati simbolo per molti di accoglienza, solidarietà e partecipazione attiva della comunità grazie anche al suo impegno indefesso”.

La sezione messinese del Partito Comunista Italiano ha scritto: “Santino Bonfiglio è stato un uomo che alla lotta ha votato la sua esistenza, un compagno che ha provato a cambiare il mondo e che nelle sconfitte ha sempre resistito. Il PCI di Messina si unisce al grande dolore dei comunisti e delle comuniste del territorio e di tutte le persone che l’hanno conosciuto e apprezzato. Cercheremo di non disperdere il tuo modo di essere comunista, caro compagno Bonfiglio”.

Secondo il deputato del Movimento Cinque Stelle Antonio Randazzo: “Con la scomparsa di Santino Bonfiglio, Messina perde un uomo di principi, un combattente, uno storico attivista e instancabile difensore dell’ambiente. La sua voce, simbolo di lotta tenace per la tutela del territorio, si è levata con forza contro la costruzione del Ponte sullo Stretto”.

Ma la scomparsa del professore Bonfiglio è stata ricordata anche da altri partiti e movimenti, da Sinistra Italiana al Partito Democratico, dai Verdi a Potere al Popolo.