In concomitanza dello sciopero transfemminista di sabato 8 marzo è stata indetta dal sindacalismo conflittuale di base una giornata di mobilitazione generale su scala nazionale. In particolare hanno promosso l’iniziativa Cub, Usi-Cit, Adl Cobas/Clap, Slai-Cobas e Usb: oltre alle diverse categorie dei lavoratori del comparto privato, lo sciopero generale coinvolgerà anche il settore del pubblico impiego, dalla sanità alle scuole. Di seguito pubblichiamo il comunicato congiunto segnalatoci dalle Camere del Lavoro Autonomo e Precario (CLAP) e dell’ADL-Cobas che hanno risposto in modo concreto – unitariamente con le altre OO.SS.BB sopracitate – al maggior coinvolgimento per un sostegno attivo auspicato dal movimento NUdM-Non Una di Meno[accì]

CLAP e ADL COBAS aderiscono allo SCIOPERO GENERALE per l’intera giornata dell’8 MARZO 2025.
Vogliamo costruire insieme una Giornata di Lotta, utilizzando lo strumento dello sciopero dal lavoro produttivo, riproduttivo e di cura, dei consumi e dai generi per tutte le donne e soggettività LGBTQIA+ lavoratrici, in occasione dell’8 marzo.
In questa giornata, vogliamo ricordare tutte quelle donne e soggettività che hanno lottato e che lottano ogni giorno per il diritto a un salario paritario, contro il razzismo e contro le condizioni indegne di lavoro.
Per conquistare i diritti di cui oggi possiamo godere, ma anche per difendere quello che vogliono toglierci e lottare per quello che manca ed è ancora da conquistare.
Raccogliamo la sfida di uno sciopero di sabato, declinandolo in forme diverse e aperte a tutte e scendiamo in piazza insieme alle lavoratrici precarie, sottopagate, alle lavoratrici migranti discriminate, alle sfruttate che lavorano in nero, alle lavoratrici domestiche invisibili, alle casalinghe senza reddito, alle lavoratrici dello spettacolo e della cultura.
Scendiamo in piazza e scioperiamo a fianco delle studenti contro la scuola del merito, delle lavoratrici dell’istruzione, dell’università e della ricerca e della sanità, i settori che più hanno subito tagli, a favore delle spese militari.
Scendiamo in piazza contro il Ddl sicurezza e questo governo liberticida.
L’8 marzo ci vediamo in tutte le città d’Italia!










