Riceviamo e pubblichiamo questo articolo da Sabina Langer sulla conferenza PEACE – PEA Pedagogy Ecology and the Arts.

Sabato 11 maggio, alle ore 11, a Merano Centro per la cultura presentazione della conferenza PEA Pedagogia Ecologia e Arti www.peaconference.org, della Call “peace” https://www.peaconference.org/peacall2024, dei Keynote speaker https://www.peaconference.org/speakers-2024, con curatori e organizzatori. Accademia Akademie Meran-o in collaborazione con EUPHUR nell’ambito di CRATere piccola rassegna di teatro, arti e umanità “eden”, Teatro Pratiko associazione culturale https://www.teatropratiko.com/events/presentazione-di-pea-peace-e-dei-keynote-speakers

L’11 maggio presentazione della seconda edizione della conferenza PEA – Pedagogy Ecology and the Arts www.peaconference.org a Meran-o (Sudtirolo), 5-7 settembre 2024 che quest’anno sarà dedicata alla PACE; Pat Patfoort, Stephan Schmidt-Wulfen, Elena Monicelli e Giulia Cantaluppi aiuteranno a incorniciare il tema di quest’anno, mentre i partecipanti sono chiamati a rispondere alle seguenti domande: Che cos’è la pace ? Quale lavoro su di noi è necessario per essere portatori, costruttori, “creatori” di pace ? Come possiamo creare un ambiente pacifico ? Come si può immaginare, percepire, promuovere e vivere la pace in una relazione e in un ambiente educativo ? Cosa possono fare la pedagogia, l’ecologia e le arti specificamente per la pace ? Come possiamo diventare consapevoli dei modelli di conflitto impliciti ? Quali possibilità di mediazione intra- e intersoggettiva esistono ? Come possiamo vivere in pace e creare pace ?

Nella società contemporanea, i modelli prevalenti, nelle narrazioni politiche e nella comunicazione mediatica, seguono una logica prevaricante e divisiva, che sembra essenziale a un sistema che deve interpretare l’altro come nemico per generare sentimenti di paura che motivino decisioni altrimenti problematiche.
Il risultato, inevitabilmente, è che le dinamiche distruttive sembrano sovrastare quelle vitali: guerre, violenze, ingiustizie sociali, emarginazione, esclusione, migrazioni, cambiamenti climatici e sfide sistemiche richiedono una riflessione collettiva su obiettivi futuri auspicabili e raggiungibili per quanto riguarda le possibili forme di coesistenza tra esseri umani e natura.

I processi educativi sono cruciali per un cambiamento di paradigma e per la costruzione di mondi pacifici nella pratica sociale quotidiana, nelle scuole e nelle comunità.
In tutti i contesti (istituzionali e non), sta diventando sempre più importante sviluppare e implementare nuove idee e approcci per la pace – nelle sue dimensioni ecologiche e relazionali a livello locale, nazionale e sovranazionale.

Durante la conferenza PEA intendiamo stimolare una riflessione condivisa sulla pace in senso molto ampio, includendo temi come nonviolenza, polis desiderabile, risoluzione creativa dei conflitti, convivenza pacifica, speranza, dialogo, resilienza, convivialità, attivismo, resistenza e responsabilità personale e condivisa. Gli interventi contribuiranno a caratterizzare il concetto di pace nelle sue varie forme all’interno del quadro di orientamento PEA.

PEA – Pedagogy Ecology and the Arts vuole collegare apprendimento e educazione, pensiero ecologico e arti visive e performative per discutere in modo innovativo la condizione umana e planetaria da una prospettiva individuale e sociale.
Le prime lettere di queste tre parole formano l’acronimo PEA, una parola inglese che significa un legume, rotondo e verde, diventato il logo della conferenza.
Un pisello non è mai solo; cresce e vive in un baccello, attaccato alla pianta, in un recinto, grazie all’acqua, alla terra e alla luce del sole.
Ci piace questo gioco di parole per l’ironia, l’umiltà dell’intento di essere piccoli ma uniti come i piselli che crescono in un baccello.
E per la connessione con il mondo vegetale.
Anche gli esseri umani possono ottenere ben poco senza il sostegno della comunità, della società e del resto del mondo.

Come l’anno scorso, anche quest’anno la conferenza sarà curata e organizzata da Nazario Zambaldi, Sabina Langer, Evi Agostini e Denis Francesconi.
Il tema del 2023 è stato “polis” affrontato insieme a una trentina di partecipanti provenienti da tutta Europa, prevalentemente da Italia, Germania e Austria (ma anche Danimarca e Grecia).
L’atmosfera era conviviale sia nei momenti formali del convegno, sia in quelli informali in giardino a pranzo e cena.
È quasi pronta la pubblicazione che ne è scaturita e che uscirà con Franco Angeli nella collana Ecologie della Formazione.
Anche quest’anno, la conferenza si terrà all’Accademia di Studi Italo-Tedeschi e al Centro per la Cultura di Merano.
L’Accademia di Studi Italo-Tedeschi è sede di EUPHUR, la Piattaforma Euregio per la Dignità Umana e i Diritti Umani, un’iniziativa congiunta delle Università di Innsbruck, Bolzano e Trento, il cui obiettivo è quello di esaminare e riflettere scientificamente sulle questioni fondamentali della dignità umana e sui temi centrali degli attuali dibattiti sui diritti umani, al fine di avviare e promuovere un discorso sociale.
Al Centro per la cultura si tengono oltre a presentazioni, laboratori e mostre nel teatro e in altre sale e vi ha sede l’associazione culturale Teatro Pratiko, partner nell’organizzazione della conferenza insieme al CRAT – Centro di Ricerca sulle Arti e sul Teatro.

È possibile mandare una propria candidatura per presentare riflessioni, pratiche e esperienze (anche in forma laboratoriale) fino al 31 maggio rispondendo alla call for papers https://www.peaconference.org/peacall2024.
Le persone che vogliono partecipare come uditrici e uditori invece sono pregati di segnalare la propria presenza a info@peaconferece.org, indirizzo a cui scrivere per qualsiasi informazione.
INFO: info@peaconference.org +39 329 6768999 www.peaconference.org