Una maggioranza di israeliani è pronta a sostenere il piano Usa per mettere fine alla guerra tra Hamas e Israele, un piano che preveda la liberazione di tutti gli ostaggi ancora a Gaza, la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele e anche la creazione di uno Stato palestinese smilitarizzato.

Lo rileva un nuovo sondaggio condotto dal Midgam Institute (il 51,3% degli intervistati sosterrebbe tale accordo, rispetto al 28,9% contrario e il 19,8% che sostiene di non saperlo).

I risultati del sondaggio smentiscono quanti nel governo israeliano sostengono che, dopo l’attacco del 7 ottobre, la popolazione non è più disponibile a parlare di una soluzione del conflitto israelo-palestinese con la creazione di due Stati.

Secondo la società di business intelligence Morning Consult, il sostegno a Israele nel mondo è diminuito significativamente dall’inizio della guerra di Gaza.

Morning Consult ha condiviso i propri dati con Time Magazine e i risultati sono rilanciati da Haaretz: è diminuita globalmente in media di 18,5 punti percentuali tra settembre e dicembre la quota di opinioni nettamente favorevoli in 42 dei 43 Paesi intervistati.

La Cina, il Sudafrica, il Brasile e molti altri Paesi dell’America Latina sono passati da una visione positiva di Israele a una visione negativa.

L’Alto rappresentante Ue per la Politica estera Josep Borrell: “Il pegno pagato dai civili è eccessivo e non aiuterà a sconfiggere Hamas”
“Tutti siamo d’accordo che il pegno pagato dai civili a Gaza è eccessivo, la situazione è terribile, con situazioni di stenti, fame, mancanza di accesso ai beni umanitari da parte della popolazione. A questo si aggiunge la crisi degli ostaggi: tutto ciò non aiuterà a distruggere Hamas e la sua ideologia, non porterà maggiore sicurezza per Israele”.

Così l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera Josep Borrell, al termine del Consiglio Ue degli Affari Esteri. “Dobbiamo aumentare gli sforzi per affrancarci da questa situazione ed è importante che tutti siamo d’accordo nel sostenere le agenzie dell’Onu. Non siamo d’accordo con le critiche di alcuni rappresentanti israeliani”.

Netanyahu ha detto ai familiari di 15 ostaggi che non ci sono negoziati per nuove pause e rilasci.

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha ricevuto a Gerusalemme i familiari di 15 persone tenute in ostaggio da Hamas nella Striscia di Gaza e in questa occasione ha smentito le voci circolate sui media secondo le quali sarebbero in corso negoziati per una nuova tregua a Gaza: “Non c’è nessuna proposta reale da parte di Hamas”, ha affermato, “Lo dico nel modo più chiaro possibile perché ci sono tante affermazioni errate che certamente vi angosciano”.

Oggi vi è stata l’irruzione dei parenti degli ostaggi alla Knesset, il parlamento di Israele.