Per Medicina Democratica è una sentenza al ribasso quella emessa ieri dalla Corte di Cassazione sul crimine ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009, perché di crimine si tratta, visto che la sentenza della Corte di Cassazione ha tuttavia confermato le responsabilità degli imputati.

“La sentenza di ieri sulla strage di Viareggio – ha infatti dichiarato Marco Caldiroli, presidente nazionale di Medicina Democratica – contiene due aspetti per noi negativi e incomprensibili: infatti, se da un lato conferma nella sostanza la sentenza d’appello bis, che aveva a sua volta ridotto le pene pur confermando le responsabilità, dall’altro stabilisce l’ulteriore rinvio alla Corte di Appello di Firenze per una rivalutazione delle attenuanti a favore degli imputati, quindi richiede un ulteriore “sconto” di pena! Ma l’altro aspetto negativo è che questa sentenza ha escluso Medicina Democratica tra le parti civili, dopo la partecipazione a oltre 150 udienze, in spregio al contributo indispensabile delle associazioni nei processi penali. Davvero incomprensibile perché per ben due gradi di giudizio il Tribunale di Lucca e la Corte d’Appello di Firenze ci avevano riconosciuto sia la legittimazione sia il risarcimento del danno, a fronte dell’attività capillare svolta sul territorio toscano”.

Con l’esclusione anche di Medicina Democratica dal processo per la strage di Viareggio salgono a ben 21 su 22 le associazioni, enti e sindacati che si erano costituite parti civili e che sono state estromesse in questo lunghissimo iter processuale, cominciato nel 2013.

“Ringraziamo la nostra avvocata Laura Mara per il grande e incessante lavoro svolto ed esprimiamo la nostra piena solidarietà ai familiari delle vittime civili della strage – ha aggiunto Marco Caldiroli – che si sentono presi in giro da una giustizia che pare avere come unico scopo l’alleggerimento delle pene per coloro che sono ritenuti responsabili, con il rischio latente anche di eventuali prescrizioni. Continueremo in ogni caso e come sempre e in tutte le forme la nostra battaglia per il diritto e la giustizia per i morti di Viareggio e non solo”