La sentenza del giudice del lavoro del Tribunale di Firenze, che ha bloccato i 185 licenziamenti alla GKN di campi Bisenzio, è una vittoria dei lavoratori e della Fiom. La sentenza è uno schiaffo per il governo Meloni che con il sottosegretario Bergamotto aveva attaccato i lavoratori in lotta da due anni e mezzo invece di criticare la proprietà che licenzia e smantella una realtà produttiva di grande valore.

Il collettivo di fabbrica di fronte alla latitanza del governo Meloni e della Regione Toscana ha elaborato un progetto industriale per uno stabilimento socialmente integrato, basato su cooperazione, mutualismo, capitale pubblico e con produzione disponibile per la transizione ecologica dal basso. Il governo e la Regione Toscana dovrebbero sostenere il progetto di produzione di pannelli fotovoltaici e cargo bike.

La Regione, in particolare, dovrebbe in primo luogo approvare una norma che vincoli le aree per 99 anni per salvaguardare il sito produttivo ed eliminare ogni tentazione di sostituire la fabbrica con altre attività magari nel campo della logistica. Inoltre la Regione può approvare immediatamente una norma con relativo stanziamento di almeno 500.000 euro per sostenere il progetto di reindustrializzazione dei lavoratori GKN.

E’ ora di passare dalla solidarietà concreta. Se un capitale sempre più speculativo e volatile abbandona il territorio è ora che sia la comunità a creare alternative produttive.

 

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento nazionale di Unione Popolare