A2A amplia le attività di innovazione in Israele con l’accordo di partnership strategica con il fondo di VC SIBF.

A2A, gruppo multiservizi italiano quotato alla Borsa di Milano, ha firmato recentemente con il fondo di venture capital israeliano ‘Southern Israel Bridging Fund (SIBF)’ un memorandum d’intesa per la valutazione delle reciproche opportunità di investimento in start-up, sia italiane che israeliane, in particolare nel settore della transizione digitale, spesso spacciata erroneamente per “transizione ecologica”.

A2A e la Israeli Innovation Authority[1] (Autorità per l’innovazione israeliana) hanno firmato un memorandum d’intesa volto a creare un quadro di riferimento per progetti di collaborazione nel campo dell’innovazione tra aziende israeliane e la Life Company A2A. L’accordo, firmato da Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A, e Amiram Applebaum, Presidente dell’Autorità per l’innovazione di Israele, permetterà di mettere insieme competenze, tecnologie ed esperienza delle startup israeliane con quelle di A2A.

SIBF è un fondo di venture capital con sede a Kfer Saba dedicato alle tecnologie di frontiera e investimenti in start-up e società tecnologiche in Israele e all’estero (in particolare Australia, Svizzera e Stati Uniti).

Conta ad oggi 450 milioni di dollari di investimenti e 50 start-up in portafoglio e mira a sostenere la crescita di queste ultime avvalendosi sia di un esteso network di partners nazionali ed internazionali sia di un costante monitoraggio dei processi di accelerazione.

L’accordo con A2A contribuirà a creare un legame rafforzato tra “l’ecosistema di innovazione” israeliano e le attività di innovazione del gruppo italiano, considerato dal fondo “una delle aziende protagoniste in Italia nella transizione energetica e l’economia circolare”.

Si tratta dell’ennesima operazione di greenwashing volta a dare al mondo un’immagine “green” di Israele mentre sostiene un regime di apartheid razzista contro la popolazione palestinese e la violazione dei suoi diritti umani. In questo caso a rendersi complice di questa messinscena è un’azienda italiana.

L’Autorità per l’innovazione, insieme alla Missione economica israeliana in Italia, supporterà A2A “nell’individuazione di realtà e soluzioni innovative, soprattutto nei settori dell’economia circolare e della transizione energetica, in linea con il Piano Industriale 2021-2030 del Gruppo”. Inoltre si prevede partnership finanziaria: “Se le tecnologie identificate saranno ritenute adatte allo sviluppo e all’implementazione, l’Autorità per l’innovazione fornirà un sostegno finanziario alle startup israeliane selezionate, mentre A2A sosterrà la Ricerca&Sviluppo, il marketing e altre attività a livello globale”.

L’accordo fa parte del programma “R&D and Pilot Collaboration with Multinational Corporations (MNCs)” dell’Autorità per l’innovazione di Israele lanciato nel 2005 – a cui hanno aderito varie multinazionali di diversi settori – e fornisce collaborazione tecnologica tra grandi aziende e imprese innovative israeliane.

Questo memorandum amplia inoltre una cooperazione già esistente tra A2A e la Missione economica israeliana in Italia, che assieme hanno già realizzato un progetto sperimentale con la startup israeliana Aquarius-Spectrum. A Brescia, dove A2A gestisce il ciclo idrico, le perdite d’acqua vengono identificate e riparate tramite il sistema di monitoraggio Aquarius, che utilizza sensori acustici sia fissi che mobili.

A2A è complice, attraverso la partnership finanziaria e il sostegno alle operazioni di greenwahing, del regime d’apartheid razzista e colonialista messo in atto dallo Stato sionista d’Israele contro la popolazione palestinese.

 

[1] La Israeli Innovation Authority, responsabile della politica d’innovazione del Paese, è un’agenzia pubblica indipendente e imparziale che lavora a beneficio dell’ecosistema d’innovazione e dell’economia di Israele in generale. Il suo ruolo è quello di coltivare e sviluppare le risorse di innovazione, creando e rafforzando le infrastrutture e le condizioni necessarie per sostenere l’intera industria della conoscenza.