Iran

Malgrado la repressione preventiva, in tutte le città iraniane si sono svolte piccole manifestazioni di protesta in commemorazione dell’assassinio di Zina Mahsa Amini.

Alcune di queste iniziative sono individuali, con un cartello alzato con la foto della ragazza uccisa in commissariato dii Teheran un anno fa.

In altri casi si è trattato di sfida alla legge per il hijab obbligatorio per le donne.
Giovani ragazze hanno camminato per il centro della capitale con i capelli scoperti.

Piccoli gesti di resistenza non violenta che sono stati repressi con l’arresto e le multe, come affermano i comunicati ufficiali pubblicati dalla stampa vicina al regime.

Secondo le fonti ufficiali nei due giorni scorsi sono stati arrestati 200 persone in relazione a quello che il regime chiama “le azioni di disturbo alla quiete pubblica”.

Altre 137 persone sono state fermate per il loro attivismo sui social, “con l’intento di fomentare odio contro la Repubblica islamica”, come suona il comunicato.