A metà aprile del 2023 il Centro Studi Sereno Regis di Torino ha aperto una call internazionale per giovani registi/e di cortometraggi. Il titolo: Give peace a screen. L’obiettivo era quello di fare in autunno 2023 un festival dedicato ai temi della pace. Trattandosi di una prima edizione “pilota”, l’aspettativa iniziale era quella di ricevere si e no un centinaio di film.

Ne sono arrivati 1848 (un numero che sa di rivoluzione) da 111 nazioni. Ha “vinto” l’Iran sull’Italia, seguite a ruota da Francia, Brasile e Russia (si, anche da quelle parti si cerca di parlare di pace). Soprattutto ha vinto l’idea che la Pace sia un tema irrinunciabile ed è per questo che le 335 ore di cortometraggi arrivati fanno capire quanto questo festival sia doveroso, oggi.

«Abbiamo creato collegamenti con attivisti ed attiviste di tutto il mondo accogliendo decine di denunce di conflitti, di violenze sulle persone e sull’ambiente – dichiara Dario Cambiano, referente per il Centro Studi Sereno Regis del premio, che continua – Con questo festival avremo l’occasione di offrire un quadro originale e non mediato della situazione di tanti paesi dove alcuni conflitti non arrivano all’attenzione dei media. Una prova? Perché il maggior numero di opere è arrivato dall’Iran?».

Si è così delineato un quadro inedito delle urgenze che opprimono le società di tutto il mondo: la questione della parità dei diritti tra uomini e donne, prima di tutto; le tante questioni di genere; ovviamente il rifiuto della guerra; il tentativo di combattere le violenze sull’ambiente. Centinaia di temi, che dal Nepal al Ghana, dalla Colombia alla Bielorussia, mostrano come le società civili di gran parte del pianeta siano tutt’altro che indifferenti a discriminazioni e soprusi.

I cortometraggi sono uno strumento democratico: si possono girare con un telefono, si possono girare senza farsi notare, riprendendo il concetto di camera stilo caro alla Nouvelle Vague; e questa agilità di lavoro, questa economicità, ne fanno un potente strumento di denuncia.

A ottobre, dal 19 al 22, presso la sede di via Garibaldi 13 a Torino, il Sereno Regis proietterà al pubblico un centinaio di queste opere: per creare attenzione su cosa succede nel mondo, per discuterne, a volte anche per guardarli e commuoversi.

Dai candidati all’Oscar 2024 fino ai corti realizzati dai bambini di una scuola iraniana, tre giorni per guardare un nuovo specchio del mondo: e magari, internet permettendo, per dialogare in diretta con alcuni di questi “resistenti cinematografici”.

Il programma definitivo di Give Peace A Screen sarà pubblicato sul sito del festival: https://www.givepeaceascreen.org insieme alle modalità di accesso alle proiezioni.