In questi giorni abbiamo letto la notizia, non ritenuta da prima pagina ma che in prima pagina sarebbe dovuta essere, che Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e personaggio noto per le sue battaglie per i diritti civili, si presenta alle elezioni suppletive nel collegio senatoriale di Monza e Brianza.

Nell’intervista rilasciata a Radio Radicale si possono ascoltare le sue motivazioni dove parla di: Ambiente, Berlusconi, Bioetica, Centro, Clima, Destra, Diritti Civili, Ecologia, Elezioni, Eutanasia, Forza Italia, Legge Elettorale, Pannella, Parlamento, Partiti, Politica, Proporzionale, Senato, Sinistra, Voto. [

È più sostenibile un candidato sociale, oppure un candidato come Adriano Galliani, che di sociale ha solo il calcio legato a Berlusconi? Il solo fatto che abbia lanciato la sua candidatura in autonomia dovrebbe far comprendere che è il personaggio da sostenere. Invece qualche divisione già si profila all’interno dei partiti di opposizione, quando per il centro destra il nome non è in discussione e il mondo del calcio esulta.

Quale garanzia di libera socialità può portare un candidato di bandiera calcistico/partitica in alternativa a un candidato che del sociale ha fatto sempre un tema politico non partitico? Di certo spaventa di più il secondo. Per chi non conosce Marco Cappato lo può leggere qui la sua biografia.

C’è da augurarsi che i partiti, ma ancor più i cittadini del monzese, in ballo per il seggio lasciato libero dalla dipartita del fu cavaliere Berlusconi, comprendano la valenza della candidatura di Marco Cappato, evitando di legare un’elezione al mondo del calcio .

A quanto si apprende ad ora i partiti stanno andando in ordine sparso, quando invece lo stesso Cappato nella sua candidatura vede la possibilità di portare i partiti di opposizione dalla sua parte.

C’è da domandarsi per quale motivo nelle opposizioni si nutrono dubbi sulla presenza nel Senato della Repubblica di un paladino dei diritti civili. L’osservazione che viene da fare è che la parte più di centro, presente nel territorio monzese a prevalenza imprenditoriale, non vede molto di buon occhio una simile candidatura proprio per le battaglie di civiltà che porta avanti da molti anni.

In alcune sue dichiarazione possiamo già capirne il senso:

«Voglio portare in Parlamento temi e battaglie che mi stanno a cuore e che di questi tempi sono a rischio, o trascurati e riguardano la vita delle persone, della democrazia, del pianeta. Chi pensa sia una buona idea e vuole dare una mano, mi contatti. Grazie!»

«È un momento importante per portare dentro l’Aula le mie istanze. Si tratta di battaglie sulla libertà, dall’inizio alla fine della vita, la questione dei diritti civili e del funzionamento della democrazia stessa. E poi il tema della vita del pianeta: la necessità di prendere decisioni urgenti e significative sul fronte del contenimento delle emissioni e della lotta ai cambiamenti climatici. Questi sono temi a rischio, ignorati o sottovalutati dalla politica. Quindi penso di poter dare il mio contributo».(Adnkronos)