Oltre duecento persone da diverse parti d’Italia e d’Europa hanno partecipato stamane presso il presidio ex Gkn a Campi Bisenzio all’assemblea “Lotte sindacali e climatiche: esperienze nazionali a confronto”. Testimonianze di attivisti climatici e sindacali dalla Germania e dalla Svizzera, a sottolineare come sia necessario, per contrastare il cambiamento climatico, un profondo cambiamento del sistema.

La parola d’ordine è convergenza internazionale, un obiettivo direttamente perseguito dal Collettivo di Fabbrica grazie ai vari Insorgiamo tour che si sono svolti nel nostro Paese, ma anche in vari Paesi europei come la Francia, la Germania e il Belgio, grazie alla presentazione dello spettacolo teatrale “Il Capitale”, un progetto Kepler 452 in collaborazione con il Collettivo di Fabbrica ex Gkn. La convergenza vedrà altri appuntamenti dove consolidarsi, come il campeggio internazionale No Muos ad agosto o la World Climate Justice Conference a Milano a ottobre. L’assemblea internazionale si è sviluppata all’interno della due giorni organizzata durante il secondo anniversario dell’invio dell’email da parte di Gkn e del Fondo finanziario Melrose che, di fatto, lasciava a casa quasi 500 persone e dava il via alla una delle lotte operaie più rilevanti degli ultimi decenni.

Un’assemblea che si è divisa in quattro gruppi di lavoro [trasporti; reindustrializzazione e transizione ecologica; clima, diritti del lavoro ed economia internazionale; emersione delle nuove destre in Europa] e che ha messo a confronto esperienze internazionali per consolidare la progressiva integrazione tra lotte per il clima e lotte operaie. I punti trovati in comune sono l’intervento pubblico nelle imprese sotto il controllo dei lavoratori, per tenere assieme la necessaria transizione ecologica con la difesa dei diritti del lavoro, e di come le lotte per la tutela ambientale, come quelle contro l’apertura delle miniere estrattive in Europa, possano essere occasioni di convergenza.

“L’assemblea di oggi segna un passaggio storico per la lotta del Collettivo di Fabbrica ex Gkn” sottolinea l’Rsu. “E’ la formalizzazione del carattere internazionale di una lotta operaia che ha saputo resistere per due anni ai tentativi di licenziamento e all’assedio dell’attuale proprietà che ha provato a strangolare centinaia di persone, una violenza contro un’intera comunità e un territorio sulla quale andrà fatta chiarezza”. Il riferimento è ai ritardi nel versamento della cassa integrazione e in particolar modo degli stipendi e delle spettanze che, solo in parte, è stato sbloccato dall’azione di occupazione della Torre di San Niccolò. E soprattutto al tavolo ottenuto con Inps e Ispettorato del lavoro convocato per martedì prossimo.