La montagna ha partorito un topo. La tanto propagandata “conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni”, con il tanto annunciato “piano Mattei”, si è conclusa col nulla di fatto.
Di sviluppo non si è discusso in concreto e ci si è limitati alla questione migrazione, proponendo l’esempio vergognoso dell’accordo imposto alla Tunisia: briciole in cambio di esternalizzazione delle frontiere europee e riammissioni forzate.

Si è scoperto, nel fondo delle parole della premier italiana, che il piano Mattei conta sul ruolo delle petrol-monarchie del Golfo per investimenti nei paesi africani di provenienza dei migranti.

In contemporanea della conferenza ufficiale, si è tenuto a Roma un convegno con la partecipazione di attivisti di diversi paesi africani, per denunciare le politiche repressive che hanno causato tante morti nel Mediterraneo.
Nei giorni precedenti si è tenuto a Tunisi un forum sull’emigrazione che ha condannato l’accordo Von der Leyen-Saied.