Centinaia di coloni armati hanno continuato anche ieri le loro azioni piromane. Hanno incendiato decine di case in diversi villaggi della zona di Ramalla. In particolare è stato devastante l’attacco a Umm Safa, che ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco palestinesi per salvare una famiglia intrappolata dalle fiamme appiccate dai coloni alla loro casa. Versa in gravi condizioni un bambino di 5 anni, ricoverato per asfissia. Gli otto membri della famiglia sono stati assistiti per le prime cure di pronto soccorso nei mezzi dei vigili del fuoco, “perché l’esercito israeliano, che ha assistito inerte allo scempio messo in atto dei coloni, ha impedito alle ambulanze di entrare nel villaggio”, si legge nel comunicato del Ministero della Sanità palestinese. Giornalisti che sono arrivati sul luogo hanno testimoniato ad una radio locale di Ramalla che la loro postazione è stata oggetto di una sparatoria da parte dei coloni.

A Ya’bud e Arraba, a sud di Jenin, le forze di occupazione hanno arrestato tre 12enni per la loro opposizione con il lancio di pietre ai rastrellamenti nei loro villaggi. Sono stati portati in una caserma dell’esercito israeliano e non sono stati restituiti alle famiglie.

Continua anche la colonizzazione selvaggia istigata dai ministri estremisti Bin Gvir e Smotrich. A Tubas una decina di coloni hanno occupato, con la forza delle armi, un’area agricola del villaggio di Deir Istyia ed hanno parcheggiato i loro caravan. Secondo il sindaco, Maad Salman, i coloni sono arrivati accompagnati dall’esercito che ha protetto la loro operazione, tenendo a bada la popolazione che si opponeva al sequestro armato dei terreni.