Our common agenda – Lotta alla disinformazione – Il Segretario Generale presenta oggi il policy brief sull’integrità delle informazioni sulle piattaforme digitali
12 giugno 2023

Nel quadro dei documenti programmatici che il Segretario Generale lancia periodicamente per dettagliare la sua visione per il futuro della cooperazione globale,”Our Common Agenda”, Antonio Guterres presenta oggi il suo Policy brief numero 8, intitolato “Integrità delle informazioni sulle piattaforme digitali”.

Il Segretario generale propone un’azione urgente per affrontare il grave danno globale causato dalla proliferazione dell’odio e delle bugie nello spazio digitale,con un quadro che fornisca una risposta globale concertata attraverso un codice di condotta, delineando i potenziali guardrail per contenere questa minaccia in fuga salvaguardando al contempo la libertà di espressione e di informazione.

Le sfide che stiamo affrontando, spiega Guterres nel documento, possono essere affrontate solo attraverso una più forte cooperazione internazionale. Il Vertice del Futuro, che si terrà nel 2024, è un’opportunità per concordare soluzioni multilaterali per un domani migliore, rafforzando la governance globale sia per le generazioni presenti che per quelle future (Risoluzione 76/307 dell’Assemblea Generale).
Nella mia veste di Segretario Generale, sono stato invitato a fornire contributi ai preparativi per il Vertice sotto forma di raccomandazioni orientate all’azione, sulla base delle proposte contenute nella mia relazione intitolata “La nostra agenda comune” (A/75/982 ), che era essa stessa una risposta alla dichiarazione sulla commemorazione del settantacinquesimo anniversario delle Nazioni Unite (risoluzione 75/1 dell’Assemblea generale). Il policy brief n. 8 lanciato oggi è uno di questi input. Serve per elaborare le idee inizialmente proposte nella nostra agenda comune, tenendo conto dei successivi orientamenti degli Stati membri e di più di un anno di consultazioni intergovernative e multilaterali, e radicate negli scopi e nei principi della Carta delle Nazioni Unite , la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e altri strumenti internazionali.

Il documento si concentra su come le minacce all’integrità delle informazioni stanno avendo un impatto sui progressi su questioni globali, nazionali e locali. In Our Common Agenda, ho chiesto un consenso empirico su fatti, scienza e conoscenza. A tal fine, il presente brief delinea i potenziali principi per un codice di condotta che contribuirà a guidare gli Stati membri, le piattaforme digitali e le altre parti interessate nei loro sforzi per rendere lo spazio digitale più inclusivo e sicuro per tutti, difendendo con forza il diritto all’accesso libertà di opinione e di espressione e diritto di accesso alle informazioni. Il codice di condotta per l’integrità delle informazioni sulle piattaforme digitali è in fase di sviluppo nel contesto dei preparativi per il vertice del futuro. La mia speranza è che fornisca un gold standard per guidare l’azione volta a rafforzare l’integrità delle informazioni.

Le piattaforme digitali sono strumenti cruciali che hanno trasformato ovunque le interazioni sociali, culturali e politiche. In tutto il mondo, mettono in contatto i cittadini globali preoccupati su questioni che contano. Le piattaforme aiutano le Nazioni Unite a informare e coinvolgere direttamente le persone mentre ci battiamo per la pace, la dignità e l’uguaglianza su un pianeta sano. Hanno dato speranza alle persone in tempi di crisi e di lotta, hanno amplificato voci che prima erano inascoltate e hanno dato vita a movimenti globali.

Eppure queste stesse piattaforme hanno anche messo in luce un lato oscuro dell’ecosistema digitale. Hanno permesso la rapida diffusione di bugie e odio, causando danni reali su scala globale. L’ottimismo sul potenziale dei social media per connettere e coinvolgere le persone è stato smorzato quando la disinformazione e l’incitamento all’odio e l’incitamento all’odio sono saliti dai margini dello spazio digitale al mainstream.
Il pericolo non può essere sopravvalutato. L’incitamento all’odio e la disinformazione abilitati dai social media possono portare alla violenza e alla morte. La capacità di diffondere disinformazione su larga scala per minare fatti scientificamente accertati rappresenta un rischio esistenziale per l’umanità (A/75/982, par. 26) e mette in pericolo le istituzioni democratiche e diritti umani fondamentali.
Questi rischi si sono ulteriormente intensificati a causa dei rapidi progressi della tecnologia, come l’intelligenza artificiale generativa. In tutto il mondo, le Nazioni Unite stanno monitorando come la cattiva informazione, la disinformazione e l’incitamento all’odio possano minacciare il progresso verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
È diventato chiaro che il business as usual non è un’opzione.