Como Accoglie condanna pesantemente la decisione di dotare i portici dell’ex chiesa di San Francesco con delle inferriate e chiede al Sig. Sindaco che venga illustrata anche la soluzione relativa ai senzatetto dopo la chiusura di emergenza freddo, visto che per gli skaters è stato pensato un progetto all’ippocastano. Auspichiamo che ci sia nel cassetto una proposta di accoglienza anche per chi è ai margini della società e non ha un luogo dove dormire.

E’ corretto salvaguardare la sicurezza dei cittadini, ma non crediamo che i problemi possano risolversi con dei “tappi” che servono solo a nascondere la polvere sotto il tappeto. Possibile che il primo cittadino “Sindaco di tutti”, anche di chi una casa non ce l’ha, sia così ingenuo da pensare che i cancelli possano risolvere la situazione?

La nostra sensazione è che ci sia una volontà precisa di non garantire alcun servizio, in modo da scoraggiare ulteriori arrivi in città. Riteniamo che si tratti di un tentativo drastico, disumano e fallito, in quanto Como è anche città di frontiera oltre che meta turistica ambita. Siamo in una città ricca che può dare questo servizio, senza doversi appoggiare esclusivamente alle associazioni di volontariato che dovrebbero essere sussidiarie ai servizi sociali.

Un “centro di bassa soglia”, un centro SAI per chi ne ha diritto (ovvero “Sistema accoglienza integrazione” peraltro attivato dai Comuni con fondi nazionali) sono solo alcune proposte che potrebbero consentire alle persone in difficoltà di costruire un progetto di vita volto al miglioramento della loro condizione. Oltre a rispondere a dei bisogni sociali con umanità, tale progetto garantirebbe maggiore sicurezza rispetto a delle “poco estetiche” inferriate.