L’attuale leader del Partito Laburista Keir Starmer ha deciso di negare la ricandidatura a Jeremy Corbyn. Si tratta di un’operazione degna della “caccia alle streghe” del maccartismo.

Corbyn è stato prima espulso dal Partito con l’accusa assurda di antisemitismo per la sua posizione critica verso i soprusi di Israele e il sostegno al popolo palestinese. Ora gli si nega la possibilità della ricandidatura nel suo collegio, nonostante la volontà di elettrici e elettori.

Nel Labour è in corso da tempo un’azione contro la sinistra per evitare che si ripeta la sorprendente e imprevista svolta che si ebbe con la vittoria di Jeremy Corbyn sostenuta da sindacati, movimenti sociali e giovani.

Tutti i poteri forti nazionali e internazionali, compreso l’establishment  blairiano del suo partito, fecero di tutto per far perdere le elezioni del 2019 a Jeremy Corbyn.  Contro di lui stampa e media scatenarono campagne micidiali che non si erano mai viste Non era tollerabile che alla guida del Labour ci fosse un autentico socialista, pacifista, anticolonialista e antimperialista.

Starmer sta normalizzando il Labour, che si prepara a sostituire i Conservatori al governo senza cambiare nulla di sostanziale.

Le purghe contro Corbyn e la sinistra sembrano volte a spingere un leader ancora assai popolare alla scissione per poterlo definitivamente neutralizzare, dato il pessimo sistema elettorale britannico.

Che la leadership del Labour invece di cacciare un criminale di guerra come Tony Blair butti fuori Corbyn la dice lunga sulla deriva dei partiti “socialisti” europei e soprattutto sulla fase imperialista in cui siamo entrati.

L’epurazione di Corbyn va inquadrata in uno scenario sempre più inquietante del neoliberismo europeo, che sdogana Meloni e il governo polacco perché allineati con la guerra, il partito “socialista” europeo che ospita nel suo ultimo vertice il segretario generale della NATO Stoltenberg e Macron che scatena la repressione contro gli scioperi che contestano una “riforma” imposta al Paese senza neanche avere una maggioranza per approvarla.

Corbyn è il Julian Assange della politica britannica e infatti si è sempre battuto contro la persecuzione del fondatore di Wikileaks.

La Gran Bretagna è il principale alleato degli USA nelle guerre e operazioni coperte. Non può esserci spazio per un rompiscatole come Corbyn.

Jeremy Corbyn è un raro esempio di integrità morale e fedeltà ai principi del socialismo umanistico, un sincero erede della migliore tradizione della working class britannica e della new left, un combattente per i diritti civili e sociali. Non a caso scelse come slogan un verso del poema che  Shelley scrisse dopo il massacro di Peterloo: per i molti, non per i pochi.

Starmer con Corbyn sta cacciando dal Labour pace, giustizia e tradizione socialista.

All’ultimo congresso del partito della Sinistra Europea a Vienna ho ringraziato Corbyn per il suo sostegno a Unione Popolare  Con Corbyn, con il suo impegno contro il neoliberismo e per il socialismo democratico, siamo in sintonia da tanti anni. Partecipò anche a una nostra manifestazione nazionale tanti anni fa.

Al compagno Jeremy Corbyn la solidarietà del Partito della Rifondazione Comunista.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, coordinamento nazionale di Unione Popolare