Abbiamo intervistato Cadigia Perini, candidata Sindaca ad Ivrea per Unione Popolare

Lei è la candidata a Sindaca alle prossime elezioni comunali di Ivrea. Come vive la sua città?

Ivrea è una città con notevoli risorse e attivismo culturale e sociale, eredità della illuminata stagione olivettiana. Ha le dimensioni di una piccola città, ma offre molte opportunità ed è terreno fertile per iniziative in ogni campo, dal sociale al culturale, anche sperimentali. Per questo la vivo come una città stimolante, delle dimensioni giuste per poter fare la differenza anche individualmente o come piccolo collettivo.

Cosa rappresenta Ivrea per lei?

Ivrea è la mia città, dove sono nata, nel suo centro storico popolare, dove mi sono formata e ho lavorato. Una città che ho vissuto intensamente fin da ragazzina. Non ho mai trovato stretto il suo perimetro, pur negli anni sia passata da un respiro nazionale e internazionale ad uno più provinciale. Oggi Ivrea rappresenta ancora per me la possibilità di essere un modello, ne ha tutte le potenzialità, talune sopite solo da riattivare. Sogno il ritorno, proiettato però nel futuro, di città cosmopolita, accogliente, sostenibile, attenta al sociale.

Quali sono secondo il suo parere i punti di forza di Ivrea?

Uno dei punti di forza di Ivrea è sicuramente la sua capacità di sperimentare “dal basso” nuove forme di comunità, cito ad esempio lo ZAC! Zone Attive di Cittadinanza, una realtà di successo di rigenerazione urbana nata 8 anni fa ed oggi riferimento per giovani studenti, artisti, associazioni, che promuove un’idea di società equa, solidale e sostenibile. Fra parentesi realtà che la giunta di centro-destra cerca in ogni modo di cancellare. Oppure il parco La Polveriera sul lago San Michele, nato dall’intuizione di due maestre, sede di iniziative naturalistiche e ambientali. Rilevante anche la sua vocazione all’accoglienza e internazionalità, con una fitta rete di cittadine, cittadini e associazioni che si mobilita sui temi della pace, del disarmo, dell’antifascismo, della solidarietà internazionale, al fianco del popolo Curdo, Palestinese, … L’essere stata la città di una grande azienda nazionale ha portato nella nostra città cittadini da tutta Italia e non solo, questo è stato un punto di arricchimento per Ivrea.

E poi la sua posizione geografica: Ivrea è al centro di un territorio naturale ricco e variegato, con i laghi, la collina della Serra, la Valle d’Aosta alle porte e il suo fiume Dora Baltea con, in pieno centro cittadino, uno “Stadio della canoa” di livello internazionale.

In sintesi Ivrea ha potenzialità umane e naturali che possono favorire uno sviluppo armonico e universale, invece oggi tarpato e frammentato.

Come giudica l’Amministrazione in congedo e cosa ritiene che vada cambiato?

Ivrea con la giunta uscente di centro-destra si è allontanata dal suo ruolo di città di riferimento e traino del territorio. Ivrea deve assolutamente tornare ad essere il nodo di una rete di comuni capace di esprimere volontà politica sui grandi temi dell’occupazione, della sanità, dei servizi sociali, della cultura, della formazione, della mobilità e dell’ambiente. L’attuale giunta non è stata in grado di essere mediatrice e risolutiva nemmeno sui grandi temi, come quello della collocazione del nuovo ospedale rischiando di far tornare il progetto in un cassetto. Rimanendo nel campo della sanità, il sindaco non ha svolto come la situazione richiede il suo ruolo di Presidente della Conferenza dei Sindaci della nostra Asl e le conseguenze sono evidenti. E’ mancato totalmente il coinvolgimento della cittadinanza nelle grandi scelte della città quali la collocazione l’ospedale, appunto, l’elettrificazione della ferrovia verso la Valle d’Aosta, le modifiche al piano regolatore, la riprogettazione del cosiddetto “polo culturale” con la biblioteca e il museo. Questa giunta non è intervenuta adeguatamente nemmeno sul crescente disagio sociale. E ancora, nulla è stato fatto per offrire alle nuove generazione degli spazi per le loro attività, per lo studio, la socialità, le manifestazioni artistiche.

Il carcere di Ivrea è ed è stato più volte al centro di polemiche ed inchieste riguardo al trattamento riservato ai detenuti, al Comune spetta l’elezione del Garante comunale dei privati della libertà personale: come giudica questa situazione?

La situazione del carcere di Ivrea è indegna di una società civile. Le pene detentive, come ci indica la nostra Costituzione all’art. 27, “non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Nell’ultima inchiesta sul carcere di Ivrea con 28 indagati (agenti penitenziari e un medico) si parla di “pestaggi e umiliazioni”, si sono violate le persone, oltre che la Costituzione. Sul carcere fortunatamente c’è alta sensibilità in città, si organizzano convegni e iniziative, coinvolgendo anche i detenuti, che raccolgono un’ampia partecipazione. La casa circondariale non è un corpo estraneo della città, ma – diciamo – un suo quartiere. Personalmente ho dato il mio piccolo contributo, come associata Rosse Torri, editrice del giornale online varieventuali, alla nascita dell’inserto online “La Fenice” realizzato da una redazione composta da detenuti, con il coordinamento e collegamento verso l’esterno di una docente volontaria, sempre associata RT. Colgo l’occasione per denunciare la sospensione della redazione da parte della nuova direzione del carcere con motivazioni burocratiche che suonano pretestuose. Inutile dire quanto siano importanti attività come quelle de La Fenice per assolvere a quanto chiede la Costituzione in merito alle persone private della libertà.
Infine auspico che il nuovo, o la nuova, garante comunale sia scelto con criteri di competenza, capacità, e adeguatezza. Uno dei suoi compiti è la vigilanza, evidentemente a Ivrea non è stata all’altezza.

Cosa vuole comunicare come candidata Sindaca di Unione Popolare ai suoi concittadini?

Vorrei chiedere alle cittadine e ai cittadini di Ivrea di considerare la nostra proposta senza condizionamenti, di quelli portano a dire “tanto non riuscirete ad eleggere”, “voto il centro-sinistra perché voglio sconfiggere la destra”.  Una buona proposta, idee e sogni realizzabili, persone appassionate, coerenti e determinate, quali abbiamo e siamo, possono dare un buon contributo per la crescita e ben-essere della città, dei suoi abitanti e del territorio che la circonda, permetteteci di provarlo.