In Belgio il 21 ottobre scorso era stato firmato un accordo segreto tra la piattaforma americana Uber e un sindacato di autisti (di limousine), l’UBT, collegato alla FGTB, un sindacato belga molto più importante. L’accordo, definito storico da alcuni, e ritenuto scandaloso da altri sindacati di autisti indipendenti, ha provocato forti reazioni e manifestazioni da parte sia francese sia belga.

Questa situazione solleva la questione del ruolo dei sindacati, mostrando le loro profonde divergenze nel raggiungere accordi opachi, senza consultare tutte le parti interessate.

Due media si sono interessati all’argomento, sviluppando una descrizione dettagliata della situazione. Ecco un estratto eloquente di “Politique”, una rivista belga di analisi e dibattito:

“Un accordo storico?

La tempistica della firma suggerisce che l’azienda stia cercando innanzitutto di ripristinare la propria immagine, offuscata dagli “Uber files” che evidenziano anni di lobbismo al limite della legalità. Questo accordo si inserisce in un contesto molto particolare, quando l’Unione Europea, sotto la spinta del Parlamento, e il governo belga aspirano a inquadrare il rapporto tra i fattorini e la piattaforma che li impiega. L’accordo UBT-Uber mira soprattutto a mistificare l’opinione pubblica dando l’immagine di un’azienda capace di “dialogo sociale”. E questo nonostante l’accordo sia stato firmato senza consultare i propri lavoratori: che ironia!

Il presidente dell’UTB, Franck Moreels, definisce questo accordo segreto come storico. Al di là del disprezzo che la sua decisione rappresenta nei confronti dei lavoratori stessi, ci chiediamo quale capacità negoziale avrà il sindacato, visto che la presenza dell’UBT dipende dalla volontà dei dirigenti dell’azienda? Il Collettivo dei corrieri non ha finora mai avuto bisogno di un accordo segreto per incontrare i rappresentanti dell’azienda.

Moreels sostiene inoltre che finalmente ci sarà un sindacato che rappresenti gli autisti e i fattorini, sebbene la sua organizzazione non è stata presente sul territorio in tutti questi anni, e il Collettivo dei riders assieme a United Freelancers (UF, una sezione di lavoratori autonomi legati al CSC) si stanno mobilitando da anni. Il nostro obiettivo principale è mobilitare i lavoratori e costruire una base solida affinché i rappresentanti dei corrieri abbiano la forza dei numeri nell’ambito della contrattazione collettiva, non del dialogo sociale. Per questo motivo abbiamo recentemente allestito un’area di accoglienza: la Casa dei Fattorini. Questo luogo è adibito a fornire tutti i servizi necessari: riparazioni di biciclette, consulenza sindacale e amministrativa, ecc. Vi abbiamo istituito delle permanenze tre volte alla settimana, insieme all’UF-CSC, ai Jeunes FGTB e al Collettivo dei riders. Anche se non è sempre semplice, lavoriamo in armonia con i sindacati e cerchiamo soprattutto di ottenere la fiducia dei fattorini. È grazie al lavoro concreto con i lavoratori delle app che saremo in grado di includerli nelle trattative per il miglioramento delle condizioni di lavoro, per non mandare nel dimenticatoio l’’interesse dei lavoratori”.

Qui il link per tutte le informazioni.

Un altro media audiovisivo, ZinTV, ha realizzato un documentario sull’argomento, denunciando a sua volta “l’illusione di un possibile accordo con una multinazionale nel rispetto dei lavoratori”. Guarda la presentazione del film e il trailer: “UBT-UBER, stracciare l’accordo segreto”

https://zintv.org/video/ubt-uber-dechirez-laccord-secret/

Anche se il peso delle lobby di multinazionali come UBER è schiacciante, anche se i sindacati sembrano così ingenui e facili da corrompere, ringraziamo i media alternativi che permettono la vigilanza dei cittadini.

Da seguire dunque!

Traduzione dal francese di Dominique Florein. Revisione di Thomas Schmid.