L’ufficio scolastico regionale del Piemonte è ancora una volta, dopo i fatti dell’Istituto Ferrari di Susa, sotto i riflettori

I CPIA, centri provinciali per l’istruzione degli adulti, scuola di Stato, rispondono, o dovrebbero farlo, ai bisogni di apprendimento, di rientro in formazione, di educazione permanente di tutta la popolazione adulta. L’obiettivo europeo è che entro il 2030 il 60% della popolazione adulta rientri in formazione, per rispondere al fabbisogno di aggiornamento formativo richiesto dalla società e dal mercato del lavoro.

I dati certificano che in Italia solo il 4% dei disoccupati e il 7% degli occupati intraprende percorsi di rientro in istruzione e formazione.

Prima della pandemia ai CPIA era assegnato un organico (un numero di docenti) “di diritto”, un organico quindi di base, che poi poteva essere integrato nelle varie sedi delle scuole da un organico “di fatto”, determinato a seconda della quantità di iscritti e frequentanti degli anni precedenti.

Questi organici, secondo il parere di alcuni docenti non garantivano comunque l’attività formativa complessa a cui sono chiamati i CPIA, ma servivano a gestire, in quasi tutte le realtà della Città metropolitana, praticamente solo corsi di alfabetizzazione e corsi per conseguire la “licenza media” frequentati nella quasi totalità da immigrati, ovvero solo le emergenze.

In periodo di crisi pandemica l’organico “di fatto” è stato sostituito dall’organico Covid: quantitativamente l’organico complessivo non è diminuito, anche se le condizioni emergenziali hanno determinato, ad esempio nel CPIA2 di Torino, in una sede con notevole domanda formativa, una contrazione di oltre il 60% di diplomi.

Dopo la crisi pandemica si è tornati all’organico “di diritto”, determinato tuttavia con criteri che non appaiono commisurati all’effettiva domanda formativa che varia a seconda della sede scolastica. Nel CPIA2 di Torino, ubicato in Barriera di Milano, che ha una notevole incidenza di domanda formativa, l’organico si è ridotto, rispetto al 2020, da 23 a 16 insegnanti, una contrazione di oltre il 30%. E’ stato eliminato l’organico “di fatto”.

Dai dati risulta che ci sono CPIA che hanno un docente ogni 15 studenti, il CPA2 di Torino, che copre il territorio di Barriera di Milano, Aurora, S. Salvario, ha un docente ogni oltre 50 studenti.

La relazione esistente tra titolo di studio ed occupazione (dati del 2021) è illustrato nel grafico proposto da Unioncamere del Piemonte e riguarda l’intera regione.

E’ di tutta evidenza che la non ottemperanza di richiesta di formazione ed istruzione per adulti è una sottrazione di diritto al lavoro e di dignità, sia per le persone nate in Italia che per le persone che provengono da altri Paesi.

Sorprende, peraltro, anche il silenzio dei sindacati.