Come si doveva prevedere, dopo che l’Italia aveva creato una grossa frattura con la Francia non rispettando gli obblighi di sbarco nel porto sicuro più vicino, con il cedimento della Ocean Viking di SOS Mediteraneé, che a differenza di altre navi umanitarie, si era tenuta per due settimane in acque internazionali, la sorte riservata ai naufraghi sbarcati a Tolone è stata quelle peggiore. Sotto la pressione delle destre, il governo francese ha riservato loro lo stesso trattenimento amministrativo in una zone d’atteinte, un campo di detenzione temporanea, che si riserva a tutti gli immigrati irregolari che fanno ingresso in Francia, senza tenere conto della loro odissea come naufraghi, e delle vulnerabilità comunque derivate dal prolungato stand-by in mare imposto dal governo italiano.

Coloro che, dopo il respingimento della istanza di protezione, non riusciranno a presentare un ricorso efficace, rischiano di essere respinti verso i paesi di origine, anche se in Libia sono stati vittime di violenze ed abusi di ogni genere. Si potrebbe trattare di persone alle quali in Italia poteva essere riconosciuta la protezione speciale. Le loro nazionalità corrispondono a quelle di persone che in Italia, dopo l’iniziale diniego della Commissione territoriale, hanno potuto fare ricorso ed hanno ottenuto il riconoscimento dello status di protezione speciale.

Quanto sta succedendo nella zone d’atteinte di Tolone deve indurre i comandanti delle navi ed i board delle ONG a valutare con estrema attenzione, ed a respingere, qualunque tentativo di rifiuto del porto di sbarco sicuro più vicino alla zona nella quale si sono verificati eventi che rimangono comunque eventi di soccorso, e che non si possono qualificare come eventi migratori, come alcune autorità statali vorrebbero ritenere, per giustificare la sistematica violazione degli obblighi di soccorso imposti agli Stati costieri.

ANAFE, una associazione francese che difende i diritti delle persone migranti in frontiera e nei centri di detenzione ha emesso oggi un documento che denuncia le gravi violazioni dei diritti dei naufraghi sbarcati a Tolone per effetto delle prassi scelte del governo francese. Lo stesso governo che da anni è responsabile di respingimenti collettivi illegali, anche nei confronti di minori non accompagnati, alla frontiera di Ventimiglia, e che lascia annegare nella Manica i migranti che cercano di raggiungere il Regno Unito. Non ci sono “governi buoni” in Europa, le spinte nazionalistiche e sovraniste hanno demolito quelle tradizioni costituzionali comuni, recepite nella Carta dei diritti fondamentali UE, che mettevano al centro il riconoscimento della solidarietà e del diritto di asilo, con il divieto correlato di respingimenti collettivi.

In questo deserto dei diritti umani, favorito da un consenso popolare che non cessa di aumentare in favore di partiti xenofobi e razzisti, occorre che i cittadini solidali facciano fronte comune anche a livello sovranazionale e che le denunce e le iniziative legali di solidarietà, come la costituzione di parte civile contro gli atti illegittimi ed abusivi delle autorità governative o le indagini difensive nei processi contro la solidarietà, diventino pratica diffusa e condivisa tra cittadini di diversi paesi europei.

 

comunicato integrale originale di ANAFE

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