Limitiamo i danni

Il 4% delle emissioni globali di gas serra è dovuto alla produzione e all’utilizzo del digitale, che ha superato il settore aereo. A cosa è dovuto questa crescita dell’impronta del digitale? Che cosa posso fare a livello personale? E noi, come cerchiamo di agire?

Ce lo dicono spesso… Perché continuate a inviarci e-mail o newsletter che inquinano? Una  e-mail inquina un po’, è vero. Una volta partita dal nostro server, ha percorso migliaia di chilometri prima di arrivare nella vostra casella di posta. Viene quindi memorizzata nel vostro client di posta elettronica (gmail, hotmail, wanadoo, protonmail, ecc.). Tuttavia, le e-mail sono soltanto un’aneddotica goccia nell’oceano dell’inquinamento digitale.

Un’impronta digitale in crescita

In realtà, la crescente impronta digitale deriva prima di tutto dalle nostre, sempre più numerose, apparecchiature informatiche (televisori, computer, smartphone, router). Per fabbricarle, è necessario estrarre le materie prime, trasportarle e assemblarle, contribuendo all’esaurimento delle risorse e al cambiamento climatico. Prendete un televisore: prima ancora di arrivare sul mobile del vostro salotto, ha già emesso la stessa quantità di CO2 di un volo Parigi-Algeri. Inoltre, i giganti del digitale fanno di tutto per farci sostituire regolarmente i nostri apparecchi. Apple, Samsung e Microsoft, tra gli altri, sono noti per progettare dispositivi molto difficili da riparare.

Meglio la bassa definizione

I video rappresentano l’80% dei dati che circolano su Internet. Così, un film proposto da Netflix in altissima definizione pesa 300.000 volte di più di un’e-mail. Il traffico video, poi, aumenta di anno in anno. Per contrastare questa fuga dai problemi, ecco un primo consiglio: evitate di acquistare schermi ad altissima definizione (4K o 8K). La loro produzione ha un notevole costo ecologico e riprodurre video ultra HD richiede ancora più energia, quindi preferite la versione a bassa definizione (SD). Potete anche adattare la qualità alle dimensioni dello schermo: non avete bisogno dell’HD sul vostro smartphone.

Il digitale non è tutto nero

Il telelavoro, ad esempio, permette di evitare gli spostamenti in auto, ed è quindi una delle soluzioni per limitare le emissioni di CO2. L’industria digitale, però, tende a volere sempre di più: televisori ad altissima definizione, videogiochi sempre più energivori, apparecchi connessi in tutta la casa. Tante innovazioni, la cui utilità sociale viene raramente messa in discussione, che portano a rinnovare le proprie apparecchiature informatiche. Questo è ciò che è successo con la tecnologia 5G, che ha iniziato a essere implementata senza studiarne l’impatto ambientale e senza un dibattito democratico. E se dicessimo collettivamente basta?

Per continuare a utilizzare gli strumenti digitali e, allo stesso tempo, prendervi cura del pianeta, privilegiate gli apparecchi ricondizionati e facili da riparare. A tal proposito, l’associazione iFixit tiene sempre aggiornata la classifica di smartphone e computer in base alla loro riparabilità.

Le migliori pratiche per limitare l’impatto dello smartphone

L’ideale per ridurre l’impatto del nostro smartphone è modificare il modo in cui lo utilizziamo. A tale scopo, possiamo:

  • Bloccare l’utilizzo dei dati cellulari per tutte le applicazioni dalle impostazioni dello smartphone. Quando necessario, possiamo sbloccare l’utilizzo dei dati solo per un’applicazione. Ciò eviterà il consumo di 4G da parte delle app in background.
  • Per la musica, preferite l’archiviazione locale. In questo modo, eviterete andata e ritorno dati tra server e device a ogni ascolto, e ridurrete l’energia necessaria per il loro trasporto attraverso la rete 4G.
  • Per quanto riguarda le altre azioni, come le ricerche su Internet o sui social network, tutto sta nel chiederci se possiamo aspettare di avere l’accesso al wi-fi per eseguirle. Un uso moderato e ragionato del 4G passa attraverso queste riflessioni.

Inoltre, preferite l’archiviazione locale e riducete la quantità di dati che create sul vostro smartphone, limitando così naturalmente le esigenze di archiviazione. Foto, video, applicazioni, note, file… È necessario conservarli tutti? Una piccola pulizia del proprio smartphone non fa mai male. Può essere benefica sia per le prestazioni del vostro dispositivo sia per il pianeta.

Le azioni messe in atto da Bio consom’acteurs

Cerchiamo il più possibile delle alternative alle GAFAM e di ridurre il nostro impatto. Ad esempio, utilizziamo Firefox come browser e i cosiddetti motori di ricerca «ecoresponsabili» come Lilo.

Ci avvaliamo anche degli strumenti Framasoft per creare sondaggi sulle date (Framadate) o questionari e sondaggi (Framaform).

Per la condivisione e l’archiviazione dei nostri file e il lavoro collaborativo, utilizziamo l’offerta Nextcloud, una soluzione open-source con un hosting ecoresponsabile.

Al posto di una nota applicazione di messaggistica, utilizziamo Mattermost per le comunicazioni di squadra.

Recentemente, abbiamo anche effettuato una verifica del sito internet ludobio.fr, creato con wordpress, per alleggerirlo e ridurne l’impatto ambientale. Da poco, abbiamo anche smesso di monitorare le statistiche dei nostri siti web adoperando ormai Mattomo, l’alternativa a Google Analytics che protegge i vostri dati e la vostra privacy. D’altronde, Mattomo viene raccomandato dalla CNIL (Commission Nationale Informatique et Libertés) e esonerato dal consenso al tracciamento.

Quando dobbiamo organizzare una riunione a distanza, utilizziamo BigBlueButton, un sistema di videoconferenza open source sviluppato per la formazione a distanza, o Jitsi Meet, un’altra soluzione di videoconferenza open source. Infine, per la telefonia, uno su due di noi è passato a Telecoop, scegliendo il «pacchetto sobrietà».

Quest’articolo è stato realizzato a partire dalla lettera dei «Martedì verdi di Greenpeace». Per approfondire l’argomento, potete consultare la pagina “inquinamento digitale” del loro sito web, che spiega in dettaglio le sfide ecologiche dell’era digitale, suggerendovi altre idee che potrete mettere in pratica personalmente.

Bio Consom’acteurs

Dal 2004, Bio Consum’acteurs informa, sensibilizza e mobilita i consumatori sull’importanza delle proprie scelte di consumo. Sensibilizzando su un’alimentazione biologica, locale, di stagione ed equa, le missioni di Bio Consum’acteurs sono la salvaguardia dell’ambiente, la tutela della salute e la promozione di modelli di consumo alternativi, etici, sostenibili e solidali. Bio Consum’acteurs agisce affinché il biologico sia accessibile a tutti, intervenendo nelle scuole, con i loro stand o in occasione di alcuni eventi. Bio Consom’acteurs fa parte di diversi collettivi in quanto associazione di cittadini: Commerce équitable France, Collectif Transition citoyenne, Plateforme pour une autre PAC* (Nourrir)

*PAC Politique Agricole Commune

Traduzione dal francese di Simona Trapani

Revisione di Dominique Florein