L’Antefatto

Dopo lunghe battaglie del “Comitato di lotta per la casa 12 Luglio”, nel 2003 la Prefettura requisisce 38 alloggi di proprietà dell’Istituto autonomo case popolari, mettendoli nella disponibilità dell’Amministrazione comunale, la quale data l’emergenza abitativa li assegnava ai nuclei familiari che da anni vivevano in albergo a carico del comune. Orbene nel corso del tempo l’Amministrazione panormita ha riscosso il corrispettivo canone mensile dagli interessati (fra questi la nostra Orsola). Ma gli amministratori istituzionali da alcuni anni (comprese le cd. “giunte vicine ai soggetti più deboli della città”) non hanno più rinnovato le assegnazioni alle 38 famiglie in questione. Nel frattempo è stata approvata una sanatoria con legge regionale che in atto – così come si evince dalle dichiarazioni del Comitato – sembrerebbe “l’unico strumento utile per regolarizzare la posizione delle famiglie”.

Le Anomalie

Secondo quanto evidenziato nell’articolo de I NuoviVespri, partendo da quanto ha rappresentato Tony Pellicane del Comitato 12Luglio, emergono due anomalie: la Prima, il Comune “poteva incassare il canone che ogni mese ognuna di questa famiglie ha pagato?”; la Seconda, “ perché il Comune di Palermo non ha più rinnovato le assegnazioni alle 38 famiglie in questione?”

La storia di Orsola

A raccontarcela è lo stesso Tony Pellicane: “Orsola ha sempre pagato i canoni al Comune di Palermo, presenta richiesta di sanatoria all’IACP di Palermo, ha tutti i requisiti richiesti. La convocano e le chiedono di pagare circa 10.000 euro di debito a partire dal 2003. Orsola fa presente alla funzionaria dell’Istituto che lei ha pagato versando i canoni al Comune di Palermo”.

Qual è la risposta dello IACP?

In sintesi questa sarebbe la posizione dell’Istituto:“Noi non abbiamo mai ricevuto comunicazione dell’assegnazione che le avrebbe fatto il Comune. Noi non riconosciamo i pagamenti effettuati da lei. Quindi, lei ci deve circa 10.000 euro e, casomai, deve far causa al Comune per farsi restituire i soldi indebitamente incassati”.

Conclusione

Rebus sic stantibus non possiamo che condividere lo stupore e il rammarico di Tony Pellicane per questo ennesimo fatto di cattiva amministrazione (altro che primavere e rinascite millantate da paladini furiosi in campo): “Vi rendete conto? – dice il leader del comitato casa “12Luglio  – Secondo l’IACP Orsola dovrebbe pagare una seconda volta i canoni già versati al Comune – ben sapendo che, aggiungiamo noi  – ad Orsola è stato assegnato un alloggio dal Comune di Palermo e che lei ha pagato regolarmente, anzi, quando è capitato di essere arretrata nei pagamenti, il Comune – beffa delle beffe – le inviava la diffida”.

Insomma, si alternano le Giunte municipali, tutte armate di buoni propositi iniziali, promettendo di rivoltare come un calzino la pubblica amministrazione, ma il dato incontrovertibile che emerge dalla “vicenda Orsola” è che l’autoreferenzialità burocratica, strutturata a compartimenti stagni (favorita anche da questi anni pandemici che hanno ulteriormente blindato la macchina della PA  dentro un fortino inaccessibile), ha raggiunto livelli incomunicabilità interna tali, da rendere pressoché impossibile l’esigibilità dei diritti soggettivi legittimamente vantati dai cittadini. Nemmeno di una possibile “conferenza di servizio” ci si preoccupa di convocare, almeno per districare una delle tante matasse che travagliano il rapporto tra istituzioni e società, rapporto del resto oramai sfilacciato da tempo e sempre più declinante verso una frontale barriera d’autoritarismo