Il ritrovo è fissato alle 10.30 allo studio del candidato al Nobel per la Pace Franco Basaglia, a Villa Renner nel Parco ex OPP dov’è piantato l’albero di caco sopravvissuto all’Olocausto atomico di Nagasaki. Saranno presenti lo psichiatra e consigliere comunale di Trieste Marco Bertali, la dottoressa e consigliera comunale di Dolina Tiziana Cimolino, la storica e giornalista Claudia Cernigoi e il pacifista Alessandro Capuzzo di The Weapon Watch.

Al termine ci si avvierà verso il molo Audace a vedere la portaerei a propulsione nucleare “Truman”, all’ancora al largo nel Golfo a causa delle prescrizioni imposte dai Piani di emergenza in caso di incidente nucleare militare in porto.

Nel porto di Trieste transitano strumenti di morte, ora è la volta della portaerei a propulsione nucleare Truman, con armi di distruzione di massa a bordo? Il segreto militare impedisce di saperlo!

Dal 2004 anche Capodistria è porto nucleare militare di transito e una proposta di de-nuclearizzare il nostro Golfo, resa possibile dal Trattato Onu di Proibizione delle Armi Nucleari da un anno in vigore, è stata consegnata alle Nazioni Unite quale primo passo per una Nuclear Free Zone del Mediterraneo, come già in Africa, Sud America, Sud Pacifico, Sud-Est asiatico, Antartide, Spazio e Fondali marini.

Il Trattato di Pace del 1947, approvato dal Consiglio di Sicurezza dalle Nazioni Unite e ratificato dal Parlamento italiano, statuisce che i territori di Italia Slovenia e Croazia aperti sul Golfo sono “demilitarizzati e neutrali”. L’esercizio del ruolo di Pace che la Città e il suo Golfo plurinazionale hanno meritato a causa delle grandi sofferenze subite è iscritto nel Diritto internazionale quale nostro diritto e responsabilità.

La guerra in Ucraina continua ad aggravarsi inquadrata in un conflitto globale. Produttori e trafficanti d’armi sono nel mirino perfino dei portuali genovesi sostenuti anche da Papa Francesco, ma fra Pnrr e 2% di Pil alla Nato il Governo sta destinando oltre 40 miliardi l’anno alla macchina bellica, piuttosto che a lavoro sanità e istruzione. Spese di cui sono parte gli invii di armi all’Ucraina ai quali i cittadini della neutrale Trieste si oppongono.