Oltre 40 professionisti hanno già aderito all’iniziativa

Gli odontoiatri torinesi si mettono a disposizione con un contributo concreto di fronte all’emergenza umanitaria che sta coinvolgendo la popolazione ucraina, offrendo cure odontoiatriche ai profughi ospitati in Piemonte.

L’iniziativa è stata lanciata qualche giorno fa dalla Commissione Albo Odontoiatri (Cao) dell’Ordine di Torino, che ha deciso di coinvolgere i propri iscritti nel progetto “Cao Solidale”: visite odontoiatriche e interventi di prima necessità a titolo gratuito ai rifugiati ucraini in fuga dalla guerra.

Sono già più di 40 i professionisti di Torino e provincia che hanno immediatamente aderito al progetto. L’elenco è consultabile sul sito istituzionale Omceo Torino al link https://omceoto.it/cao_notizie/progettocaosolidalestudidisponibili/.

A livello nazionale ed europeo le associazioni che rappresentano la professione odontoiatrica hanno dichiarato piena solidarietà verso tutta la popolazione e verso i colleghi ucraini. In questo contesto, “Cao Solidale” mira a dare un aiuto pratico che vada al di là della prima accoglienza – su cui con grande generosità si stanno concentrando numerose istituzioni – attraverso l’assistenza odontoiatrica.

Cao solidale ha origine da un’iniziativa della dottoressa Patrizia Biancucci, componente della nostra Commissione Odontoiatri – spiega il dottor Gianluigi D’Agostino, presidente della Cao di Torino -. Abbiamo subito accolto la sua proposta con entusiasmo: crediamo sia molto importante, in questo momento, che ognuno dia il proprio contributo. Siamo quindi orgogliosi del segnale di solidarietà arrivato nelle ultime ore da molti odontoiatri torinesi”.

 “L’idea di coinvolgere i colleghi in questo progetto è nata pensando al “dopo” prima accoglienza, cioè all’importanza di garantire anche la salute orale, oltre ai beni di prima necessità – sottolinea la dottoressa Patrizia Biancucci -. A beneficiarne saranno soprattutto donne e bambini, che formano la maggioranza delle persone fuggite dall’Ucraina in queste settimane”.