Stamattina solo i cinque scioperanti con altre due persone sono riuscite a raggiungere l’ingresso del MiTE. Laura, Beatrice, Callune, Jacopo e Peter proseguono da ieri mattina lo sciopero della fame e il sit-in, con la speranza che le istituzioni vadano incontro a chi mette a rischio la propria salute per fare luce sulla gravità della situazione implicata dalla catastrofe eco-climatica.  Il resto del gruppo è stato bloccato e identificato mentre si dirigeva al Ministero.

Già ieri tutti i presenti nel piazzale antistante il MiTE erano stati portati in caserma e denunciati per manifestazione non comunicata e violazione dei fogli di via. Anche oggi, tutti i presenti son stati portati via a forza al comando dei carabinieri in Viale Asia. In serata arriverà la comunicazione sugli esiti del fermo.

Laura, 27  anni, in digiuno pur convivendo con numerose malattie croniche, dichiara:

“Secondo giorno di sciopero della fame. Siamo in 5 ad aver fatto questa scelta radicale con il sostegno di altre persone venute a unirsi al sit-in nonviolento. Invitiamo tutta la cittadinanza a unirsi a noi: abbiamo bisogno di essere in 50, in 100 per effettuare la giusta pressione politica rispetto all’inadeguatezza dei provvedimenti portati avanti dal Ministero della Transizione Ecologica. Ieri il ministro Cingolani ha dichiarato che è stata una giornata epocale per via dell’inserimento in Costituzione della tutela della biodiversità e degli animali tra i principi fondamentali. È l’ennesima pennellata di verde: i fatti ci raccontano un’altra realtà, immobile, statica, invischiata in logiche di potere che non fanno procedere spediti verso soluzioni rapide e radicali per arginare lo stravolgimento del sistema sociale e eco-climatico. Noi siamo stanchi, siamo terrorizzati, e con i nostri corpi continueremo a ricordare che abbiamo bisogno di fatti e non di parole”.

Urge ammettere e comunicare alla popolazione la gravità della situazione con la stessa intensità che si è stati capaci di dedicare alla tragedia innescata dal Covid. Urge trovare soluzioni condivise per attuare l’irrimandabile transizione ecologica e energetica che la condizione in cui versa il Pianeta richiede. Non è più tempo per soluzioni imposte dall’alto, men che mai se strozzate da lobby economiche e poteri finanziari. Di qui la richiesta di istituzione di un organo di partecipazione attiva quali le Assemblee Cittadine deliberative sulle politiche necessarie alla Transizione Ecologica.

A questo percorso si affiancano la campagna Giudizio Universale, il Comitato Politici Per Caso e Invisibili in Movimento.

Si ricorda l’appello ai medici di Roma:abbiamo bisogno di voi per controllare i parametri vitali di tutti gli scioperanti e avere un contatto immediato in caso di malessere. Servono professionisti che monitorino lo stato di salute degli scioperanti,“. Un medico è già presente ma è necessaria una copertura h 24.