Rubrica settimanale su eventi e fatti in Sicilia -a cura RedPA-

 

Si apre il tavolo sulla vertenza sociale “emergenza abitativa”: l’amministrazione comunale panormita incontra a Palazzo delle Aquile la delegazione del movimento di lotta per la casa –  Si è svolto ad inizio della scorsa settimana l’incontro richiesto al Sindaco Orlando dal movimento palermitano. A fianco del sindaco uscente erano presenti l’assessore alla cittadinanza sociale, Cinzia Mantegna, e l’Assessore al patrimonio immobiliare, Toni Sala. Al confronto hanno preso parte, con una delegazione appositamente costituita, i rappresentanti del Comitato di lotta per la casa 12 Luglio, Asia-Usb e Anomalia, oltre a tre esponenti in rappresentanza delle famiglie a rischio sgombero.

Il Sindaco ha informato la delegazione di avere predisposto un ulteriore appuntamento alla presenza dell’Iacp, delle Ipab e della Regione, con l’intento di fronteggiare la gravissima emergenza sociale avendo la “disponibilità di alloggi di proprietà degli enti citati”. Ovvero, nel caso non dovessero esserci risultati positivi, “si valuterà – scrivono nel comunicato le rappresentanze del movimento –  anche la possibilità di procedere alla requisizione”. Inoltre, Orlando – si  evidenzia nel suddetto comunicato –  sembra avere ufficializzato una richiesta  al Ministero della difesa “per procedere all’utilizzo dei numerosi alloggi che ricadono all’interno di caserme dismesse”- Tuttavia, per incassare un tale risultato “occorre anche un pronunciamento ufficiale della Regione Sicilia”.

In merito alla richiesta formale di sospensione ogni azione di sgombero (“fin tanto che abbiamo un’emergenza sanitaria in corso”) da inoltrare al Prefetto, il Sindaco ha ribadito che: “ un eventuale mossa di questo tipo dipende dalla perizia tecnica degli immobili e dall’esito di questa”. In ultimo la delegazione ha posto la questione del mancato rilascio delle residenze virtuali. Decine, a quanto pare, sono le pratiche istruite che giungono sul tavolo per la firma della dirigente del settore anagrafe, ma le stesse – ritengono i firmatari del resoconto diramato –rimangono “arbitrariamente” inevase. Sul punto Orlando sembra si sia impegnato a disporre “delle verifiche interne all’amministrazione”. L’incontro tra le parti si è chiuso con l’assicurazione di procedere nell’immediata seconda convocazione del tavolo tecnico, non appena l’amministrazione comunale avrà esitato il faccaia a faccia con Iacp, Ipab e Regione. [lvedi comunicato integrale]

 

Aperto lo sportello-casa Sunia alla Camera del Lavoro “Lillo Giannilivigni” allo Zen: “Aiuteremo le famiglie assegnatarie a regolarizzare le posizioni locative con l’Iacp e gli altri enti”-  Comunicato stampa –  “Disagio abitativo e condizione di marginalizzazione di chi vive nelle periferie: sono questi i motivi che ci hanno spinto a venire incontro alle esigenze degli abitanti e ad aprire uno sportello informativo a disposizione delle famiglie assegnatarie dello Zen 1 e dello Zen 2 presso la Camera del Lavoro territoriale,  con l’obiettivo di portare alla normalizzazione i rapporti tra le famiglie e gli enti pubblici, tra i quali l’Iacp – spiegano il segretario del Sunia Palermo Zaher Darwish e il responsabile della Camera del Lavoro Cgil Zen Vincenzo  Monte –  Naturalmente lo  sportello sarà a disposizione di tutti i cittadini, per offrire assistenza anche ai cittadini della zona di Partanna e di Mondello, per  tutto ciò che concerne il tema abitativo”.

Con questo nuovo punto d’informazione  scrivono Vincenzo Monte e Zaher Darwish: “la Cgil  implementa i servizi  rivolti  ai cittadine ai lavoratori, oltre a quelli di Caf e Patronato.  Dare risposte immediate alla gente sul posto è importante per intraprendere la strada verso la regolarizzazione dei rapporti. Un buon numero di famiglie che abitano in case popolari ha espresso l’esigenza di  sanare le posizioni locative  con l’Istituto autonomo case popolari , ma anche con gli enti che erogano servizi essenziali per la casa, come acqua, luce, gas.   In  questo modo riusciamo a intercettare meglio le richieste e ad essere  un punto di riferimento per quanto intendono mettersi in regola e ricevere l’assistenza necessaria”.

 

“Vent’anni di braccio di ferro – ambientalisti e Sovrintendenza da una parte, generali e colonnelli dall’altra – per salvaguardare il territorio dagli appetiti speculativi dei signori del cemento e convertire il poligono di guerra in area protetta per le migrazioni e le nidificazioni degli uccelli” – La classe politica dirigente siciliana si prostra ancora una volta davanti alle forze armate e legittima sfregi e cannoneggiamenti all’ambiente e ai territori dell’Isola di incomparabile bellezza. Il 19 gennaio 2022 è stata pubblicata all’albo pretorio del Comune di Agrigento la Proposta di istituzione della Riserva di Punta Bianca e Scoglio Patella approvata dal Consiglio Patrimonio Naturale della Regione Sicilia con tanto di mappa e riperimetrazione dell’area che sarà sottoposta a vincoli ambientali. L’ultimo atto di un procedimento avviato oltre vent’anni fa e che ha visto battersi contro venti e maree (anzi contro carri armati e bombardamenti in terra e in mare) l’associazione Mareamico di Agrigento per proteggere un tratto di costa mozzafiato ma fragilissimo che nulla ha da invidiare alla vicinissima e più nota Baia dei Turchi. Un incomparabile patrimonio naturale e paesaggistico contro cui la Brigata “Aosta” dell’Esercito, Carabinieri e forze di polizia e finanche i Marines USA di Sigonella si ostinano a sparare otto mesi l’anno, tutti i giorni esclusi i festivi, dall’alba sino a sera. [leggi la nota integralmente/antoniomazzeoblog]

 

Nuovo sistema radar a Favignana. Comitato Isole Egadi:  “Non bastava il progetto del mega impianto eolico off-shore; gli abitanti di Favignana hanno appreso che sull’isola è stato approvato un progetto per la costruzione di un radar militare” –  Il progetto prevede la costruzione anche di un secondo impianto a Portopalo di Capo Passero.  Dice Diego Gandolfo, membro del Comitato “NO al mega-impianto eolico davanti le Isole Egadi” che appresa la notizia ha invitato tutta la cittadinanza alla mobilitazione: «La notizia ha iniziato a circolare qualche giorno fa, grazie all’impegno di Maria Guccione, una storica attivista e ambientalista favignanese che per noi è un punto di riferimento. Successivamente le indiscrezioni sono state confermate dal giornalista Antonio Mazzeo, che si occupa da anni della militarizzazione strisciante in Sicilia. È così che il Comitato e l’Associazione Egadà, composta da giovani del territorio, hanno deciso di mobilitarsi. Ci ha stupiti il fatto che le istituzioni locali non fossero state coinvolte, anzi, nemmeno avvisate della realizzazione del progetto. Quindi venirne a conoscenza è stato assolutamente un caso, non c’è stata una comunicazione neanche da parte dei politici e delle istituzioni coinvolte, dei nostri rappresentanti in Commissione Difesa, e neanche dai membri del Comitato Misto Paritetico della Regione Siciliana, che ospita membri sia militari che delle istituzioni regionali». Sulla mancanza di informazione dicono dal Comitato: «Se lo avessimo saputo in tempo, ci saremmo anche mobilitati prima, perché l’assegnazione dei lavori è dell’ottobre 2021. Il nostro Comitato si oppone fermamente alla realizzazione di questo mostro militare a Favignana, dove insiste già il progetto, altrettanto mostruoso, del mega impianto eolico offshore al largo di Marettimo. Il tema dell’inquinamento elettromagnetico e della militarizzazione dell’isola è un tema molto sentito nelle isole Egadi. Anche il Sindaco ha appena annunciato di essere fermamente contrario. La partita però è davvero complicata». [vedi intervista completa]

 

In corteo per Lorenzo: La vostra scuola ci fa schifo. Contro la “nuova maturità”  – Come nelle piazze delle maggiori città italiane anche a Palermo gli studenti sono riusciti a sfilare per le strade del salotto bene cittadino. I giovani si sono riuniti di prima mattina e partiti in corteo dalle rispettive scuole per convergere su piazza Castelnuovo, di fronte al  teatro Politeama. La protesta – ovviamente, come in tutta le città della penisola – è stata indirizzata prevalentemente contro l’alternanza scuola-lavoro, ricordando Lorenzo, il giovane diciottenne di Udine vittima di questo modello didattico educativo incentrato sulla logica produttivistica priva di tutele, in un mercato di lavoro sempre più semischiavistico che richiama la forma del “garzonato medievale”. Ma non solo, dalla critica degli studenti, oltre l’«alternanza» e la cd. «buona scuola» di memoria renziana, è emerso anche un deciso no! in ordine alle prove previste per la “nuova maturità” introdotte dal governo. In particolare si contesta l’imposizione dello scritto anche nella materia di indirizzo, soprattutto alla luce della totale assenza di consultazione e senza mai essere stati sentiti sulle scelte di modifica delle modalità degli esami. La parola d’ordine che risaltava nello striscione di testa, con il dichiarato e condiviso desiderio di voler cambiare questo modello d’istruzione, è stata: La vostra scuola ci fa schifo. «Quello che è successo a Udine – diceva uno studente dell’Einstein sulla a morte di Lorenzo durante le ore di alternanza – è la diretta conseguenza di un sistema basato sul profitto, che trasforma le scuole in fabbriche e aziende e che manda i ragazzi a lavorare senza nessuna precauzione. Già in passato erano successi incidenti durante le ore di alternanza, ma questa volta è stato oltrepassato il limite. Agli studenti non è più garantito neanche il diritto alla vita».

 

No ai doppi turni pomeridiani alla scuola Franchetti di Palermo! Protestano genitori e insegnanti – Sette classi, centoquaranta bambini e relative famiglie e insegnanti protestano contro la scelta della Dirigente scolastica della scuola media Franchetti di via Amedeo D’Aosta di spostare gli studenti in altri istituti fuori dalla Circoscrizione. Sabato mattina hanno manifestato, per l’ennesima volta, stavolta con un sit-in fuori dall’istituto, il loro «no». Studenti e insegnanti inizieranno un primo ciclo di sei settimane di doppi turni pomeridiani; dovranno studiare di pomeriggio e poi recuperare la mattina le ore perse in DAD. La decisione è stata presa per consentire i lavori di riammodernamento della struttura, attesi da dieci anni.  Il dito puntato contro l’amministrazione comunale, che non è riuscita a reperire aule in istituti della II^ Circosrizione. «Mancano sette aule, non settanta, sette aule. Chiediamo al sindaco Orlando, alla Giunta, ai presidi della zona e ai privati di mettere a disposizione e di individuare questi spazi. I ragazzi, i genitori e i docenti dovrebbero rivoluzionare le proprie attività. A cominciare dagli alunni, che non potrebbero più fare sport, catechismo e tutte quelle attività ludico-ricreative» affermano i docenti dell’Istituto. Genitori e docenti chiedono al Comune di interessarsi per la situazione dei loro figli e alunni. Altrimenti, per il peso dello sforzo richiesto – anche a fronte di due anni di DAD – si rivolgeranno ad assistenti sociali e psicologici, al fine di tutelare lo sviluppo psico-fisico dei ragazzi. Non possono essere gli alunni a pagare le conseguenze delle carenza di spazi scolastici in città.  

 

No all’alternanza scuola lavoro nell’esercito! L’Ufficio Regionale Scolastico siciliano ha siglato un protocollo d’intesa con l’Esercito italiano per lo svolgimento di progetti PCTO in tre caserme a Catania, Palermo e Messina –  Comunicato Movimento NO MUOS – Adesso l’alternanza scuola-lavoro assolverà un altro compito: preparare i giovani alla guerra. Infatti, progetti di questo tipo vanno nella direzione di legittimare agli occhi degli studenti e delle studentesse le aggressioni imperialiste che l’esercito italiano, nell’interesse esclusivo delle grandi imprese, compie contro le altre Nazioni, utilizzando la Sicilia come principale base militare. L’intervento sui PCTO, obbligatori per tutti gli studenti e le studentesse, quindi è frutto di una precisa valutazione politica che vuole:  imporre modelli bellicosi e autoritari; normalizzare la presenza militare in Sicilia; affermare la tendenza generale a militarizzare ogni ambito della società.

 

Pubblichiamo la richiesta avanzata dal Coordinamento di associazioni catanesi  indirizzata al Sindaco del Comune, all’Assessore ai Lavori Pubblici e Urbanistica e al Direttore competente – Lo scorso 18 gennaio 2022 si è svolto il primo incontro con l’Amministrazione comunale richiesto dal “Coordinamento iniziative e monitoraggio PNRR- Catania”. Una prima importante, seppur ancora generica, occasione di confronto tra le proposte avanzate dal Coordinamento attraverso un documento e gli intendimenti dell’Amministrazione, illustrati dal Sindaco Pogliese e dall’Assessore Trantino. Al fine di superare tale limite ed entrare immediatamente sul terreno della concretezza, proponiamo – come già accennato nel corso dell’incontro – quale primo obiettivo da perseguire quello relativo alla creazione di un portale/finestra dedicato e immediatamente accessibile attraverso l’home page del sito istituzionale del Comune. Tale strumento è infatti essenziale al fine di garantire la piena attuazione degli obblighi di trasparenza e partecipazione posti dalla recente normativa nazionale sulla materia. Il portale, per dare effettiva attuazione ai suddetti obblighi, deve essere supportato da sistemi tecnologici e operativi che consentano ai normali cittadini di conoscere con facilità e immediatezza e gli elementi costitutivi dei processi e dei procedimenti amministrativi relativi agli interventi connessi al PNRR e alle loro ricadute occupazionali, sociali e ambientali, attraverso il tracciamento dei singoli passaggi dall’avvio alla conclusione. A titolo di puro esempio: dal bando all’atto di partecipazione allo stesso, alla progettazione, all’assegnazione dei fondi e così via di seguito. Deve altresì garantire la possibilità per le parti sociali di avanzare proposte e interloquire con l’Amministrazione.  Vi saremmo, pertanto grati, se voleste dare riscontro a questa nostra richiesta, indicando i tempi e i modi del vostro intervento, nonché l’autorità politica e il responsabile amministrativo che presidieranno alle azioni correlate, con le quali potremo rapportarci nel clima di positiva e utile collaborazione che ci siamo comunemente impegnati a mantenere. [argocatania]

 

PeopleNotProfit – 1^Assemblea verso il 25 marzo per la costruzione della giornata di mobilitazione. Fridays For Future Palermo aderisce allo sciopero globale per il clima –  Venerdì 11 alle 16.00 presso il Laboratorio “Andrea Ballarò” (Largo Rodrigo Pantaleone,9) – In preparazione della manifestazione mondiale per il clima, prevista per il prossimo 25 marzo, il  Fridays For Future Palermo ha convocato una assemblea aperta alla cittadinanza, ai collettivi e movimenti studenteschi. Sono state invitate anche le realtà politiche che – come specificano nel comunicatoFFFcredono nella giustizia climatica: «tutto il mondo scenderà in piazza per il clima unito dallo slogan #PeopleNotProfit che tradotto significa “Le persone, non il profitto!”.

 

19 febbraio a Gela il Comitato SOS “Vittorio Emanuele III” scende in piazza: cittadini rivendicano il loro diritto alla salute – Proprio a Gela, una delle città più inquinate dell’isola, dove si registrano tassi di tumori e malformazioni neonatali altissimi, il nosocomio cittadino appare ormai una struttura in via di smantellamento. Stanchi di vedere le loro vite messe a rischio ogni giorno, i cittadini si sono riuniti in un comitato per chiedere che l’ospedale Vittorio Emanuele III ritorni a essere un presidio di qualità, che possa garantire a tutti i gelesi le cure di cui hanno bisogno.

 

Convegno alla Biblioteca Centrale della Regione Siciliana su Vincenzo Consolo: “L’inquietudine di uno scrittore civile”Venerdì 11 febbraio, alle ore 17.00, presso la Sala Consultazione della BCRS  (Via Vittorio Emanuele 429\431) – Oltre al contributo dei diversi relatori del convegno, nel corso dei lavori verrà anche presentato un e-book con il catalogo del patrimonio bibliografico posseduto dalla Biblioteca regionale di e su lo scrittore, giornalista e saggista siciliano, in uno con l’elenco degli articoli scritti da Consolo per il giornale L’Ora arricchito dalle fotografe tratte dall’Archivio della redazione del medesimo giornale consultabile sul sito della Biblioteca.

 

Pfizer incassa e licenzia la città etnea:”La multinazionale carica di miliardi di dollari incassati anche dal governo italiano, taglia gli investimenti e oltre 200 posti di lavoro nello stabilimento di Catania” – Comunicato stampa sezione Pci Olga Benario – Un colpo durissimo che ne prepara altri. Un colpo non solo contro i diritti e la condizione dei lavoratori e delle lavoratrici (e delle loro famiglie) ma anche contro un intero territorio. Un altro passo verso lo smantellamento del tessuto produttivo, un altro passo verso la desertificazione industriale e tecnologica dell’area di Catania e della Sicilia orientale. Una vicenda che assume caratteristiche di particolare assurdità, considerato che stiamo parlando di un’azienda leader del comparto che oggi produce più profitti sul piano internazionale. Che cosa aspetta il governo a rispondere in modo durissimo a una provocazione di questo genere? Che cosa aspetta, almeno, a far valere il peso della gran massa di miliardi che via Unione Europea sono affluiti (generosamente per usare un eufemismo) nei mesi scorsi nelle casse americane della multinazionale? Queste enormi risorse devono solo continuare a alimentare la speculazione finanziaria (di cui abbiamo avuto esempi clamorosi nei mesi scorsi) dei vertici di Pfizer? Che credibilità potranno più avere i discorsi sul rilancio produttivo del Sud se ancora una volta si lasciano chiudere siti produttivi? Se personale qualificatissimo viene licenziato o trasferito in altre regioni? “È necessaria, dunque – dice il segretario della sezione locale, Luca Cangemi – una grande mobilitazione per mettere il governo di fronte alle proprie responsabilità, una mobilitazione per difendere diritti e occupazione dei lavoratori e delle lavoratrici di Pfizer ma anche una prospettiva generale di sviluppo”.

 

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