Lo scorso 30 Marzo 2021, ARI Associazione Rurale Italiana, AIAB Associazione Italiana
Agricoltura Biologica e USB Unione Sindacale di Base hanno presentato alla Commissione per le
Petizioni del Parlamento europeo una petizione per chiedere un intervento per la mancata
implementazione da parte del Governo italiano della sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione
Europea del 25 luglio 2018 in materia di OGM.

Tale sentenza prevede che tutti gli organismi ottenuti mediante i nuovi metodi di mutagenesi – le
cosiddette “New Breeding Techniques” (NBT), anche chiamate “Tecniche di Evoluzione Assistita”
(TEA), cioè i prodotti del “genoma editing” – siano considerati OGM a tutti gli effetti e come tali
debbano essere regolamentati. Nonostante l’Italia abbia deciso di essere un Paese libero dagli
OGM ormai da 20 anni, questa sentenza non è stata ancora implementata e il governo italiano
tenta di aprire le porte ai nuovi OGM spacciandoli come funzionali ad un’agricoltura più
sostenibile, produttiva e adattabile ai cambiamenti climatici.

La nostra petizione è stata revisionata, accolta, e pubblicata dal Parlamento Europeo e lo
scorso 9 Luglio è stata inviata alla Commissione Europea per un’ulteriore analisi. Inoltre, la
Commissione per le Petizioni del Parlamento Europeo ha deciso di appellarsi anche alla
Commissione per l’Ambiente, la Sanità Pubblica e la Sicurezza Alimentare (ENVI) e la
Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale (AGRI) per avere il loro parere specifico.

La risposta del Parlamento Europeo alla nostra petizione dimostra che l’attuale liberalizzazione
delle nuove tecniche di mutagenesi, tanto rapida quanto silenziosa, è allarmante non soltanto
perché rappresenta una violazione delle decisioni della Corte di Giustizia Europea e dei cittadin*
italiani, ma anche una minaccia alla nostra salute e a quella degli ecosistemi agroalimentari. Gli
NBT e i TEA favoriscono l’ampliarsi delle monocolture industriali e distruggono la biodiversità
agricola, primo requisito per sistemi alimentari realmente resilienti, giusti e sostenibili. Inoltre, OGM vecchi e nuovi corrodono l’autonomia dei contadin*, che perdono i propri diritti alle sementi davanti ai monopoli di chi questi OGM li produce.

Restando in attesa della reazione della Commissione Europea, noi siamo pronti a rispondere e
portare avanti la nostra posizione. Guardando all’esperienza dei nostri compagn* della
Confédération Paysanne – che hanno sottoposto al Parlamento Europeo una petizione simile
contro il Governo francese – sappiamo che la strada non sarà facile. Del resto, non possiamo
aspettarci il sostegno della Commissione Europea, che in uno studio pubblicato il 29 Aprile scorso
ha già chiaramente espresso il suo favore ai nuovi OGM, suggerendo che le disposizioni attuali
relative agli OGM “non sono adatte ai progressi scientifici e tecnologici” delle nuove tecniche di
modificazione genetica.

Per meglio prepararci ad una possibile audizione al Parlamento Europeo, a breve inizieremo
raccogliere il sostegno delle associazioni interessate ad aderire alla petizione.

AIAB Associazione Italiana Agricoltura Biologica – Riferimento Giuseppe Romano
ARI Associazione Rurale Italiana – Riferimento Fabrizio Garbarino
USB federazione del sociale – Riferimento Stefano Gianandrea De Angeli