Ratatà di macchine da cucire fin dalle 9 di mattina, ratatà, ratatà, ratatà… Ago e Filo Contro il Tav: Cuciamo la Lotta! Ma già da prima ecco l’arrivo dei tavoloni, delle panche, e naturalmente gli allacci per l’elettricità; mentre in perfetta sincronia si aprivano uno dopo l’altro i gazebo – per capacità di organizzazione, i Valsusini si sa non temono confronti!

Succedeva sabato scorso, 18 settembre, a Caprie in bassa Val di Susa, con l’Evento davvero riuscitissimo Cuciamo la Lotta. E se a distanza di giorni torniamo a parlarne, è perché è stato una cosa riuscitissima all’insegna della Creatività più bella che ci sia, quella del Fare Insieme: bello assistere al materializzarsi come dal nulla dell’ennesimo Presidio, questa volta però all’insegna del Taglia, Cuci, Prendi le Misure… e poi Posiziona, Disegna, Traccia, Dipingi… per denunciare l’ennesimo Scempio Annunciato, che vorrebbe ridurre a deposito di smarino (= materiale di scavo) anche questo campetto sportivo subito fuori il villaggio di Caprie in bassa valle. Materiale di riporto per giunta avvelenato di amianto, proveniente dalle viscere di quella montagna ormai da tempo conquistata dalle truppe, lassù a Chiomonte: situazione inaccettabile.

Per cui appunto: Ago, Filo, Forbici, Gran Daffare di Rulli e Pennelli. Tutti insieme per ore sotto il sole, quale miglior modo per sentirsi più che mai uniti, e anzi, per niente abbattuti, dopo il recente arresto, vero e proprio sequestro dell’amatissimo Emilio Scalzo, l’ennesima offesa alla Valle…

“L’idea è nata in un momento non tanto diverso da questo” mi conferma l’ideatore Francesco Perotto del neonato Comitato NoTav Condove, oltre che street artist. “Era il giorno dopo quella marcia bellissima che il 12 giugno è stata la risposta della valle all’occupazione militare di San Didero accaduta solo due mesi prima. Un serpentone di corpi, energie, bandiere, umori, voglia propria di essere in tanti, che dopo il lungo lockdown aveva visto partecipi non solo noi valsusini, ma una quantità di simpatizzanti arrivati da fuori, da Torino, Firenze, Milano, Roma come non succedeva da tempo.

Moltissimi i giovani in marcia accanto agli anziani, e persino bambini! La mattina dopo mi sono svegliato, ho dato un’occhiata alle lenzuola arruffate sul letto, e non so da dove mi è arrivata questa idea. Che potessero essere ‘intrise dei sogni e degli incubi’ di tutti noi, come poi abbiamo scritto sul volantino. La conseguenza è stata immaginare di raccoglierne un bel po’ di queste lenzuola, in modo che una volta cucite insieme potessero diventare enormi bandiere, drappi dipinti con delle scritte gigantesche, No Tav / NO SMARINO, da riprendere dall’alto dei cieli con il drone.

E su questa fantasia è seguito tutto il resto. I primi scambi con i miei amici più cari, Simone & Family che sono tipici valsusini di recente insediamento, persone splendide che mi hanno subito sostenuto; e poi le prime riunioni con le altre componenti del Movimento, non solo tra noi di Caprie e Condove. Reazioni sulle prime un po’ tiepide, poi sempre più convinte, con l’annuncio delle date, 18/19 settembre, a conclusione del Festival dell’Alta Felicità di Venaus.

Il mese di agosto ci ha visto spesso in riunione per la messa a punto dei dettagli, perché un solo giorno per fare tutto era proprio breve e niente doveva essere lasciato al caso. Nel frattempo cominciavano ad arrivare le prime lenzuola, ne sono arrivate talmente tante che i primi di settembre abbiamo dovuto interrompere la raccolta. E poi è arrivato il giorno dell’evento, 18 settembre, solo pochi giorni dopo l’arresto inaccettabile di Emilio Scalzo: coincidenza di tempi/eventi quanto mai significativa, ottima opportunità per un ennesimo telone con la scritta EMILIO LIBERO, A CASA…”

L’area della ex-cava di Caprie è uno dei punti nevralgici all’interno del progetto della linea Torino-Lione. TELT la vorrebbe adibire a ennesimo deposito di smarino, aggravando ulteriormente il già colossale impatto che i cantieri TAV stanno avendo in tutta la valle.

Ed eccola trasformata almeno per un giorno in una sartoria a cielo aperto. Con la squadra delle sarte, piazzate per l’appunto con sette macchine da cucire su un lato del pratone, ognuna circondata da decine di assistenti – tra cui non pochi mariti, compagni, fratelli, armati di metro rigido, disponibili ad agevolare in qualche modo l’unione dei lenzuoli in mega-teloni secondo precise griglie, un vero spettacolo.

Il lavoro è stato poi preso in carico da un esercito di pittori e pittrici, dai tre agli 85 anni, che, con lignole, rulli e pennelli, lo ha trasformato in due maxi-bandiere con su scritto NO TAV – NO SMARINO. Supremo divertimento soprattutto per i bambini, e motivo di rievocazione, anzi commozione, per molti NoTav anziani. “Perché è proprio qui che è cominciato il Movimento una trentina di anni fa” mi racconta uno di loro “dalle prime mobilitazioni in bassa valle! La prima enorme scritta NoTav a fare la comparsa sulle nostre montagne la realizzarono proprio al di là di quella collina.

Fu allora che coniammo l’espressione Indiani di Valle, agli albori di una stretta repressiva che è andata solo peggiorando con il tempo. Ma oggi, nel vedere tutti questi bambini che corrono felici, ansiosi di partecipare, ho capito che questi trent’anni non sono trascorsi invano…” e mentre lo dice tira fuori il fazzoletto per asciugarsi qualche lacrimuccia.

Pomeriggio del giorno dopo, domenica 19 settembre, piazzale/presidio di San Didero, davanti al ben noto fortino. Il maxi bandierone e gli altri teloni sono stati srotolati da decine di persone con l’idea di depositarli a terra. Ma il leggendario Vento-Forte della Val Susa oggi soffia così forte che per impedire di vederli volare chissà dove, si forma spontaneamente un Grande Cerchio. Tutti a trattenere il telone mentre i bambini ci corrono di sotto, ennesimo divertimento di Grandi&Piccini, coretti, momento bellissimo. E ancor più bello quando in un attimo di pausa dal Vento-Forte, tutti ci si siedono sopra, alcuni ci si sdraiano, si sdraiano tutti. Tutti Giù Per Terra, come nel ritornello. Per la gioia del drone che ha continuato a ronzare e riprendere sopra di loro – sotto gli sguardi degli sgherri chiusi dentro nel fortino al di là della strada.

“Questa bandiera, ha un grande potere simbolico – citiamo dal post della pagina NoTavInfo – È stata confezionata a partire da vecchie lenzuola, in cui sono rimasti impigliati tutti i sogni e gli incubi delle persone che ci hanno dormito dentro. Cucendo le lenzuola, abbiamo unito il nostro immaginario, rafforzando il sogno comune di una valle priva di devastazioni inutili.

Cucire è un gesto di unione. Cucendo le lenzuola abbiamo voluto anche ri-cucire le fratture che stanno attraversando la nostra società. Due giorni di relazione, socialità e lotta che dimostra ancora una volta come sia forte la contrarietà all’opera di questa Valle. (…) Con Emilio nel cuore che vogliamo libero al più presto!”

La storia ovviamente non potrà finire con il week end di Caprie e San Didero, né con la marcia partecipatissima che si è snodata poi nella serata di domenica 19 settembre per le strade di Bussoleno, per dire in tanti (e sorreggendo in tanti lo striscione) che “Emilio E’ Libero”. E insomma già ci si immagina un bel tot di spostamenti e srotolamenti dalla Valle al Mondo – grazie alla portabilità di quel neo-nato bandierone, seppure enorme. E visto che le occasioni, in tema di Crisi ambientale, non mancheranno anzi. Per esempio domani, 24 settembre, che vedrà anche la Piazza Statuto di Torino riempirsi di giovani per lo sciopero Globale per il Clima.

Tra i tanti striscioni e bandiere ci saranno anche quelle dei Fridays For Future della Val Susa, che insieme ai No Tav – Torino&Cintura sfileranno più che mai “A Testa Alta” per ribadire la richiesta di immediata scarcerazione per Emilio Scalzo e l’importanza di costruire “l’unione delle lotte in difesa dell’Ambiente”.

 

Il contributo è stato pubblicato anche su le pagine del Centro Studi Sereno Regis con un ricco reportage fotografico [vedi]