Fattoria sociale, strutture di accoglienza per i minori in difficoltà, progetti nelle scuole, sostegno alla popolazione in Kenya. Sono solo alcune delle attività che in questi anni ha portato avanti Melagrana, un’associazione impegnata per promuovere la pace e i diritti umani contrastando i fenomeni di disagio, di devianza, di dipendenza e di tutte le forme di esclusione sociale e di povertà della persona.

L’associazione Melagrana, in provincia di Caserta, è un concentrato di solidarietà, aiuto concreto, idee, mani tese, opportunità di crescita e molto di più. “Nata nel 2001, con l’obiettivo di contrastare i fenomeni di disagio, di devianza, di dipendenza e di tutte le forme di esclusione sociale e di povertà della persona”. Se ci fermiamo a riflettere un momento, ci verranno in mente moltissime situazioni in cui purtroppo tutto questo si verifica continuamente e spesso sotto i nostri occhi. Spesso purtroppo le vittime sono dei minori.

Abbiamo parlato con Roberto Malinconico, presidente dell’associazione Melagrana, e con Luigi Bove, portavoce della Fattoria Sociale Melagrana, che ci ha raccontato una moltitudine di attività concrete con cui ogni giorno l’associazione si impegna per stimolare, integrare e aiutare i giovani in difficoltà.

Tetto Rosso è uno dei progetti che Melagrana porta avanti dal 2004: una comunità di alloggio per minori dove vengono accolti ragazze e ragazzi italiani o stranieri non accompagnati e con gravi difficoltà. Grazie al lavoro di un’equipe di professionisti è stato creato un ambiente familiare di accoglienza, ascolto e aiuto concreto.

I ragazzi vengono supportati e inseriti in un percorso di formazione scolastica e professionale attraverso laboratori formativi nel campo della ristorazione e dell’agricoltura sociale. I risultati sono notevoli e a testimoniarlo è il fatto che molti di questi ragazzi hanno ottenuto delle qualifiche presso gli istituti alberghieri e collaborano con alcuni dei ristoranti più rinomati del territorio campano. Luigi ha condiviso con noi i racconti, le foto e i video delle attività svolte e ciò che si percepisce fin da subito dai loro racconti è una grande resilienza e volontà di costruirsi un futuro.

Alcuni di questi ragazzi raccontano di essere arrivati da paesi in guerra, da soli e dopo infiniti viaggi della speranza. Nonostante questo però, ciò che trapela dalle loro parole è una grande forza di volontà nel voler studiare e lavorare, nel volersi rimboccare le maniche per fare sempre meglio e fa riflettere come siano loro stessi a criticare alcuni loro compagni di sventura che non fanno nulla aspettando che qualcuno li aiuti.

Una delle cose che non manca mai nel sentirli parlare è la loro gratitudine e riconoscenza verso Melagrana, lo fanno con un timido sorriso ed esprimendosi nella nostra lingua e anche questo trasmette un grande desiderio di farcela.

Melagrana ha dato vita a “La Fattoria Sociale” il cui obiettivo è la promozione dell’agricoltura sociale come opportunità di inserimento lavorativo di persone diversamente abili, oltre alla valorizzazione di una filiera virtuosa agro-alimentare. Tutto viene svolto insieme in un’ottica di crescita, continuo stimolo e condivisione.

Alla fattoria si organizzano giornate dove vengono ospitate altre associazioni e dove si svolgono attività di cucina, lavorazione delle farine, preparazione di confetture, raccolta delle olive, oltre ad attività come la cura degli animali da cortile e momenti di condivisione tra giochi, ospiti esterni (come i circensi) e pasti preparati insieme.

Il Koinè Soul Food, all’interno della fattoria, è ristorante e punto di degustazione di formaggi, composte, salumi, carni, pasta, vino, olio, verdure e ortaggi a km zero, dove c’è una continua attenzione alla ricerca dei sapori, della qualità e dei processi di lavorazione e dove gli ospiti della fattoria sociale vengono coinvolti per imparare e sperimentare con mano la filiera produttiva a circuito interno.

Melagrana inoltre vanta una piccola casa editrice “Edizioni Melagrana” con un’offerta molto ampia: saggistica, poesia, narrativa. In vista delle festività Natalizie, potrebbe essere un’ottima idea acquistare uno o più libri, sostenendo così una buona causa.

Melagrana ha spesso creato un’importante sinergia tra le attività svolte, come durante le scorse edizioni di “Letture di Gusto”, evento realizzato a Caserta e incentrato sul libro, il cibo, l’ambiente, il territorio, la qualità della vita e dove i visitatori hanno potuto incontrare le persone che quotidianamente lavorano con entusiasmo per dare il loro contributo a Melagrana, degustando i frutti del lavoro svolto alla fattoria sociale.

Melagrana alla Marcia per la Pace del 2008

Melagrana è stata spesso presente nelle scuole come durante la “Settimana per il Benessere Psicologico in Campania”, organizzato in collaborazione con il Comune e in collaborazione con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani. L’evento è realizzato su tutto il territorio regionale con la partecipazione attiva degli psicologi campani e delle Città Amiche del Benessere Psicologico e ha coinvolto i ragazzi tramite incontri, dibattiti e seminari.

Le attività di Melagrana sono molteplici e “Impronte Sociali” è un altro progetto nato dalla collaborazione dell’associazione con altre realtà come “Yabasta!”, “Restiamo Umani” e “Nova Koinè”. Il progetto, prima in versione cartacea è online dallo scorso 5 giugno, una data che per molti non significa nulla, ma che Melagrana ha voluto ricordare in memoria di una delle tante tragedie avvenute spesso nell’indifferenza generale. Il 5 giugno 2018 infatti ben cinquantadue persone si rovesciarono da un barcone al largo delle coste tunisine. “Impronte Sociali” vuole essere un punto di riflessione e della memoria, anche se dolorosa.

Si affrontano inoltre molteplici temi attuali di sensibilizzazione sociale come il banco alimentare, l’immigrazione e l’integrazione sociale.

Ricordare ciò che molte persone hanno vissuto e continuano a vivere quotidianamente nel mondo e intorno a noi è sicuramente un modo per non girarsi dall’altra parte. Come si legge sul sito: “La voce del silenzio acquieta le coscienze dei tanti che gridano ‘prima gli italiani!’ dimenticandosi che, senza se e senza ma, vengono prima le persone, quale che sia la provenienza, quale che sia la destinazione”.

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