Un fuoco di paglia con effetto distrazione di massa? Confesso che sono perplesso di fronte all’enorme impatto mediatico della vicenda camici bianchi/conti bancari che coinvolge Fontana. Non c’è dubbio che le contestazioni rivolte al presidente della Lombardia siano gravi e che la vicenda finanziaria, indipendentemente dagli eventuali aspetti giudiziari, dica molto sul comportamento etico di chi guida la nostra regione e mi auguro che i magistrati vadano fino in fondo. Ma mi insospettisce l’ampio spazio dato a questa vicenda dai grandi quotidiani che per mesi hanno evitato di criticare la gestione della sanità lombarda e che hanno dedicato poche righe alla richiesta di commissariamento della sanità lombarda sostenuta da oltre 96.000 cittadini.

Se Fontana non dovesse essere rinviato a giudizio per i camici bianchi o se dovesse essere assolto, tutto risolto? La Lega brinderebbe dicendo “avete visto? Tutte invenzioni di magistrati che ce l’hanno con la Lega” e ogni altra accusa verrebbe veicolata come l’ennesimo attacco al partito di Salvini.

Non sto dicendo che Fontana non vada indagato per la vicenda camici bianchi o per i conti all’estero; tutt’altro, facciamo girare le notizie (io stesso l’ho fatto nella mia pagina Facebook) e ripeto, auguriamoci che i magistrati vadano fino in fondo.

Ma non dimentichiamoci che i motivi fondamentali per i quali Fontana non dovrebbe più essere al suo posto e per i quali si dovrebbero chiedere le sue dimissioni immediate sono la mancata dichiarazione della zona rossa nel bergamasco, la delibera sui malati di Coronavirus nelle RSA, la mancanza di Dispositivi di Protezione Individuale al personale sanitario… Decisioni e mancate decisioni che hanno prodotto come conseguenza molte morti evitabili. Responsabilità enormi alle quali non si può permettergli di sottrarsi.

Di tutto questo i media mainstream parlano poco o non parlano; ricordare questi eventi significa mettere sotto accusa il modo con cui è stato gestito in questi anni il Servizio Sanitario lombardo (spesso con il silenzio accondiscendente delle opposizioni in Regione) e ricordare che su alcune di queste scelte, o meglio su qualche “non scelta”, le responsabilità stanno anche a Roma. E allora qualcuno pensa forse che sia meglio non parlarne.

In sintesi: camici bianchi o non camici bianchi, esportazione all’estero o meno di capitali, Fontana non deve restare al suo posto per le tremende responsabilità che ha avuto nella tragedia del Coronavirus in Lombardia e i partiti al governo (che sono gli stessi che hanno annunciato che presenteranno in Regione Lombardia una mozione di sfiducia su Fontana) devono rispondere cosa intendono fare di fronte alla richiesta di quasi 100.000 cittadini che hanno chiesto di commissariare la sanità lombarda per evitare che a tragedia si aggiunga tragedia. Altrimenti le dichiarazioni e le mozioni di sfiducia sono solo parole al vento.

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