Il gruppo locale palermitano del movimento internazionale politico e sociale, di stampo ecologista, Extinction Rebellion ha “performato”, martedi 21 luglio, una passeggiata serale nel centro storico della città, dal foro italico al Teatro Massimo.

Un piccolo corteo di attiviste e attivisti, con cartelli colorati e canti, in strada per protestare, ma anche per coinvolgere la cittadinanza in una riflessione necessaria sull’evento metereologico estremo che si è verificato in città meno di una settimana fa.

“Siamo tornati in strada” racconta un’attivista “perché dopo la bomba d’acqua che ha sconvolto la città nel giorno di Santa Rosalia, dopo lo sgomento e la rabbia che abbiamo provato, non potevamo che cercare un contatto con le nostre concittadine e i nostri concittadini per denunciare, ma anche per ragionare insieme, su un dato innegabile, che purtroppo però, ancora non è dibattuto e raccontato con l’urgenza che meriterebbe: la nostra città e il nostro territorio subiscono già in maniera drammatica gli effetti della crisi climatica e il nubifragio ne è una prova dirompente“.

La città di Palermo paga da sempre un prezzo altissimo al “sacco”, ai decenni di speculazione edilizia, al malaffare.

Tuttavia la quantità di pioggia caduta il 15 luglio non era mai caduta, in questa concentrazione, almeno dal 1797 e alcune voci autorevoli, hanno anche sostenuto che nessun sistema fognario, di nessuna città, avrebbe retto a quel nubifragio.

Eventi del genere succedono e continueranno a succedere sempre più spesso, come del resto gli esperti avvertivano da anni.

“Vogliamo che venga detta la verità su questa crisi” continuano dal movimento, “vogliamo che si intervenga perché le città e i territori possano affrontare adeguatamente questa crisi in atto e vogliamo che si intraprendano azioni per mitigarne gli effetti, ma anche per contrastarla, arrivando allo zero netto di emissioni in pochi anni e all’interruzione immediata della distruzione degli eco-sistemi. Vogliamo che la cittadinanza venga coinvolta in maniera diretta e partecipata in questa transizione che sarà necessaria, ma che non dovrà gravare sulle fasce vulnerabili della popolazione”.

Per iniziare questo processo di presa di consapevolezza, partecipazione e azione, il gruppo palermitano in rete con i Fridays For Future Palermo, A Sud Sicilia, Legambiente Palermo e Marginal Studio ha iniziato un percorso condiviso.

Il gruppo ha già avviato un dialogo con le istituzioni, mentre sul fronte cittadino invita proprio oggi alle 18.30 a Piazza Mediterraneo (su via Porta di Castro a Ballarò) ad un incontro pubblico dal titolo “Il termometro della città”.

Insieme a Renato Chemello, docente di Ecologia all’università di Palermo, Leonardo Valerio Noto, docente di Ingegneria Idraulica all’università di Palermo, Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e del portale QualEnergia, i cittadini e le cittadine saranno coinvolti in un ragionamento sulla crisi in atto e sulle possibili soluzioni da adottare.

“Invitiamo a partecipare chiunque senta la nostra stessa preoccupazione e responsabilità, per i figli e i nipoti, per questo pianeta, perché (come si leggeva ieri in uno dei cartelli) dipende anche da te !”

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Photo Credit: Claudia Lombardo
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