A 25 anni dall’approvazione della Dichiarazione e Piattaforma di Azione di Pechino, gli stati membri e gli osservatori, le organizzazioni della società civile, i paladini dell’uguaglianza di genere, gli amministratori delegati e i rettori di diverse accademie prenderanno parte virtualmente il 21 luglio a una riunione con gli azionisti. L’obiettivo della stessa è promuovere il ricorso a misure urgenti a livello nazionale e globale, utili per risolvere quelle questioni che mettono in pericolo l’ambiziosa visione della Dichiarazione e Piattaforma di Azione di Pechino.

Quest’ultima rimane tutt’ora il programma d’azione globale più rivoluzionario ed esauriente che esista circa il raggiungimento della parità di genere e l’emancipazione di donne e ragazze. Fin dalla sua adozione sono stati fatti significativi passi avanti in materia di diritti femminili.

Tuttavia, il rapporto del segretario generale delle Nazioni Unite sull’Analisi e valutazione dell’implementazione della Dichiarazione e Piattaforma di Azione di Pechino e quello dell’Ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere “Diritti delle donne sotto la lente d’ingrandimento 25 anni dopo Pechino” mettono in guardia dal fatto che, nonostante i diversi passi avanti, il percorso è stato incerto e anzi, oggi si stanno perdendo alcuni dei traguardi conquistati con tanta fatica.

“Lavorando insieme – ragazze e ragazzi, donne e uomini – potremmo dare nuova linfa a un’azione multilaterale per garantire i diritti umani di tutte le ragazze e di tutte le donne”, ha affermato il presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU Tiijani Muhammad-Bande in un videomessaggio di commemorazione della giornata mondiale delle donne del 2020.

Con il supporto dell’Ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere, il signor Muhammad-Bande sta organizzando una sessione interattiva per chiedere un maggior impegno multilaterale per implementare la Piattaforma di Azione di Pechino, in modo tale da fare progressi in materia di diritti femminili, intensificare gli sforzi per uscire dalla pandemia in condizioni migliori rispetto al passato e preparare il terreno per l’incontro di alto livello dell’Assemblea Generale dell’ONU ai margini della settimana di alto livello.

Durante questa settimana ci si focalizzerà sul seguente tema: “Accelerare il raggiungimento della parità di genere e dell’emancipazione di donne e ragazze”. L’incontro, in formato digitale, si terrà il 21 luglio e offrirà a tutti gli azionisti l’opportunità di condividere esperienze, insegnamenti e buone pratiche per ottenere una implementazione completa, effettiva e accelerata della Dichiarazione e Piattaforma di Azione di Pechino.

Il direttore esecutivo dell’Ente per l’uguaglianza di genere Phumzile Mlambo-Ngcuka ha affermato quanto segue: “È compito nostro assicurarci di utilizzare il potere dell’investimento e dello sforzo multilaterale, così da rendersi conto di quanto un’azione radicale possa essere utile per superare le inuguaglianze che esistono da sempre in diverse aree della vita di una donna.” Ha chiesto “ai governi e a tutti gli altri fornitori di servizi, incluso il settore privato, di cogliere quest’opportunità per pianificare la propria risposta al COVID-19 come mai fatto prima, di coinvolgervi anche le donne e di tenere pienamente conto della prospettiva di genere.”

Il COVID-19 ha lasciato emergere ineguaglianze già esistenti. In ogni ambito, da quello medico a quello economico, da quello della sicurezza a quello della protezione sociale, ragazze e donne sono le più colpite.

L’Ente per l’uguaglianza di genere sottolinea che:

  • Sebbene la rappresentazione della componente femminile sia raddoppiata rispetto al 1995, più di due terzi dei seggi nelle camere dei parlamenti di tutto il mondo sono in mano a degli uomini.
  • Nel 2018, circa un miliardo di donne e ragazze dai 15 anni in su non sapevano leggere e scrivere.
  • Le donne nella fascia d’età 25-34 anni hanno il 25% di probabilità in più rispetto a un uomo di vivere in povertà.
  • Sono le donne più emarginate che hanno contributo di meno alla crisi climatica a essere più colpite dal degrado dell’ambiente e dai disastri naturali.
  • Dopo anni di passi avanti, la percentuale di accordi di pace in cui era presente un riferimento alle donne è crollato dal 32% del lasso di tempo 2011-2015 al 7,7% del 2018.

Azioni prioritarie

Per la prima volta ci sarà una recensione dei progressi del programma rivoluzionario nell’ambito dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. L’articolo 5 di quest’ultima si concentra proprio sul raggiungimento dell’uguaglianza di genere e dell’emancipazione di tutte le donne e di tutte le ragazze. L’Agenda 2030 sottolinea quanto sia centrale la parità di genere per raggiungere tutti gli altri obiettivi e traguardi.

Il Decennio di Azione per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, invocato dai leader mondiali al Vertice SDG del 2019, ha riconosciuto che valore ha avuto il consolidamento della cooperazione internazionale al fine di coprire sia i divari già esistenti che quelli che emergono solo ora sul percorso di raggiungimento della parità di genere e dell’emancipazione femminile.

In aggiunta a un approccio multilaterale rafforzato, tra le azioni prioritarie per il progresso dell’uguaglianza di genere si annoverano l’abrogazione delle leggi discriminatorie, la fornitura di finanziamenti adeguati, l’eliminazione di divari di genere in materia di dati, lo sfruttamento del potenziale della tecnologia e dell’innovazione e l’eliminazione degli stereotipi di genere. [IDN-InDepthNews – 18 luglio 2020]

Di Caroline Mwanga

 

Traduzione dall’inglese di Emanuele Tranchetti. Revisione: Cecilia Costantini

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