Martedì 2 giugno 2020 flash mob a numero chiuso per l’emergenza sanitaria.

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La scuola sconfinata è la Scuola della Repubblica e della Costituzione.

Dobbiamo risarcire le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi per tutto quello che è stato loro tolto a causa dell’emergenza coronavirus. E anche per quello che non avevano prima dell’emergenza.

Dobbiamo ripensare, riprogettare, ridefinire, ricreare la scuola come cuore pulsante dei quartieri e delle città.

Allargandola, scomponendola, aumentandola, facendola sconfinare dentro e fuori l’edificio scolastico; una scuola in presenza, ancora più capace di creare comunità, di formare nuove cittadine e cittadini, di promuovere una visione salutogenica.

Questa scuola deve interloquire con la città e ha bisogno di un’Amministrazione Comunale che si faccia carico di promuovere e di garantire la cornice istituzionale e i finanziamenti per costruire un vero e proprio patto di comunità in cui insegnanti, dirigenti, genitori, istituzioni, associazioni definiscano insieme un progetto di territorio in una città che abbia a cuore il benessere mentale, emotivo e fisico innanzitutto dei suoi cittadini più piccoli.

Il progetto “La scuola sconfinata di tutte e tutti” è stato elaborato raccogliendo i pensieri, le suggestioni e le proposte di docenti, pedagogisti, medici, psicologi, sociologi, dirigenti scolastici, architetti, educatori, espressi durante l’incontro svoltosi il 10 maggio e promosso dal movimento “E tu da che parte stai?”

Verrà consegnato a Beppe Sala, Sindaco di Milano, una città che ha sempre svolto il ruolo di promotrice dell’innovazione didattica.

Al Sindaco e all’Amministrazione Comunale chiediamo di assumere una serie di impegni e di sollecitare il governo a fare altrettanto, mettendo finalmente al centro della propria azione la scuola e il benessere delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi.